Furci Siculo – Dopo il giro di vite contro le famiglie che non pagano le tasse (acqua, Ici, Tarsu), il sindaco Bruno Parisi con l’ordinanza n. 91 ha dettato le nuove regolano che riguardano gli impiegati comunali. E così sono state emanate nuove direttive per modificare l’attuale articolazione dell’orario di lavoro dei dipendenti comunali interni. Due sono le novità emerse. La prima riguarda la flessibilità nell’orario di entrata e di uscita, e cioè dalle 8 alle 9 e dalle ore 14 alle 15, mentre il lunedi e giovedi, col rientro pomeridiano, la fascia d’orario va dalle 15,30 alle 16,30 e per l’uscita dalle ore 18,30 alle 19,30. Poi ci sono le varie fasce d’orario di apertura al pubblico, sia per l’ufficio Urbanistica e Tributi, sia per l’Anagrafe e l’ufficio Protocollo. Ma il sindaco sfatando quelle che erano le vecchie abitudini, o meglio, una prassi consolidata, con l’ordinanza n. 91 ha sentenziato che: “Non è consentito effettuare orari di lavoro al di fuori di quelli stabiliti con la presente ordinanza. La pausa caffé non può essere effettuata prima delle 2 ore lavorative, è una sola nella giornata, ha la durata di 10 minuti e dovrà essere recuperata nello stesso giorno. L’Ufficio del Personale è tenuto a trasmettere mensilmente le stampe delle presenze dei dipendenti interessati , con l’annotazione dei ritardi, all’ufficio stipendi per la decurtazione della retribuzione, previa contestazione degli addebiti”. Sicuramente gli impiegati di Furci non prenderanno più caffè durante l’orario di lavoro e non timbreranno più in ritardo, perché quando si comincia a parlare di decurtare gli stipendi, ogni dipendente ci pensa due volte prima di assentarsi dal posto di lavoro. Però il fatto che durante la giornata lavorativa, col rientro pomeridiano, un impiegato possa distrarsi solo dieci minuti (per il caffè, per un the o per una merendina) sta creando qualche contestazione. Come quella del possibile ritardo d’entrata. Anche perché i ritardi (non abituali) vanno recuperati e non sottoposti a decurtazione dello stipendio.