Messina – Gli studiosi hanno stilato una relazione sull’alluvione di Messina del 1° ottobre e sulle conseguenze devastanti della fitta pioggia. I dati pluviometrici sono allarmanti. Ecco comunque lo studio degli esperti: "Nell’area colpita dall’alluvione del 1° ottobre, tra Giampilieri e Scaletta Zanclea, sono caduti più i 300mm di pioggia": lo conferma Franco Ortolani, Ordinario di Geologia e Direttore del Dipartimento di Pianificazione e Scienza del Territorio dell’Università di Napoli Federico II e collaboratore dell’Associazione MeteoWeb Onlus (http://www.meteoweb.it) che si occupa di meteorologia con particolare attenzione nello Stretto di Messina. "Dai dati che abbiamo a disposizione – spiega Peppe Caridi, il Presidente dell’Associazione – grazie ai pluviometri che nel corso degli anni abbiamo installato sul territorio, sappiamo che nella frazione di Santa Margherita, poco più a nord di Giampilieri, quel tragico pomeriggio sono caduti circa 300mm di pioggia. Ancora più a nord, nella periferia sud di Messina, a Contesse, abbiamo misurato 100mm. I dati di Messina centro (70mm presso la stazione meteo dell’Aeronautica Militare) e di Capo Peloro (30mm) confermano la concentrazione nel Messinese Jonico del fenomeno. Ulteriore conferma dell’enorme quantità pluviometrica scaricata al suolo arriva dai 160mm caduti a Fiumedinisi (dato fornito dalla rete SIAS), pochi chilometri a sud dell’area alluvionata, e dai 220mm accumulati a Santo Stefano di Briga (dato fornito dall’Osservatorio delle Acque)". "Il 25 ottobre 2007 – prosegue Peppe Caridi – quando un violento temporale aveva provocato danni ingenti proprio nelle stesse aree, aveva piovuto decisamente meno. 175mm a Santa Margherita, 40mm a Contesse, appena 5mm a Messina centro, 0mm a Capo Peloro e 134mm a Fiumedinisi". "Il fenomeno – spiega l’esperto di Analisi e gestione dei rischi naturali antropici dell’Associazione MeteoWeb Onlus Salvatore Filloramo – è stato estremamente localizzato, concentrato in un’area ampia circa 50 km quadrati, tant’è vero che nella prima fase del violento temporale alluvionale, mentre tra Scaletta e Giampilieri era in atto una pioggia torrenziale, a Messina centro splendeva il sole. Messina città dista oltre 15 chilometri in linea d’aria dalle località colpite dall’alluvione, e per questo motivo non ha senso affidarsi ai dati pluviometrici delle stazioni meteorologiche di Messina centro per capire quanto ha piovuto nell’area in cui il terreno ha ceduto dando sfogo ai movimenti franosi che hanno provocato morte e distruzione". Messina, Alluvione: il parere dell’esperto "Si è trattato di un fenomeno meteorologico eccezionalmente estremo, ma non è il primo e non sarà l’ultimo. Nel nostro Paese abbiamo sempre vissuto, sia al nord che al centro e anche al sud, eventi meteorologici così violenti e distruttivi perchè l’orografia del territorio, tipicamente Mediterranea, espone alcune aree a questo tipo di rischio. Avere a che fare con questo tipo di fenomeni rientra nella normalità climatica dell’Italia". Lo sostiene il Tenente Colonnello Massimo Morico, esponente di spicco del Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare e Presidente onorario dell’Associazione MeteoWeb Onlus (http://www.meteoweb.it) che si occupa di meteorologia con particolare attenzione allo Stretto di Messina. L’esperto dell’Aeronautica ha, infatti, rilasciato un’intervista che è online sul portale dell’Associazione MeteoWeb in cui sostiene che "le piogge torrenziali che tra 20 e 26 settembre si sono concentrate proprio nel Messinese Jonico, nella Sicilia orientale e nello Stretto di Messina hanno senza ombra di dubbio accentuato le condizioni di dissesto idrogeologico del territorio Peloritano, che ha poi avuto il colpo di grazia con la tremenda alluvione del 1° ottobre". Messina, Alluvione: nel 2009 è la città più piovosa d’Italia In nessuna città d’Italia, quest’anno, ha piovuto tanto quanto a Messina. A darne la notizia è Santi D’Aliberti, chimico e studioso della climatologia dell’Associazione MeteoWeb Onlus (http://www.meteoweb.it) che si occupa di meteorologia con particolare attenzione allo Stretto di Messina. "A Messina dal 1° gennaio ad oggi sono caduti ben 1463mm di pioggia: è un dato che supera, in ordine, quello di Lecco, ferma a 1405mm, Varese a 1399mm, Belluno a 1342mm, Como a 1311mm, Udine a 1283mm, Biella a 1242mm, Gorizia a 1207mm e Cosenza a 1078mm". D’Aliberti fa anche notare che Messina è a un passo dal record storico secolare: "con una media annua di 890mm, il record pluviometrico di Messina appartiene al 1997 quando caddero ben 1527mm di pioggia. Ma quest’anno siamo già a 1463mm, e anche se negli ultimi due mesi dell’anno pioverà meno della metà del normale, il record di dodici anni fa verrà battuto. La media pluviometrica di novembre, infatti, è di circa 110mm e quella di dicembre di circa 135mm". Inoltre l’esponente dell’Associazione MeteoWeb fa notare come molte altre città del sud siano in nettissimo surplus idrico: "Notevolissime performance anche per Palermo, dove sono caduti quest’anno ben 1065mm e Reggio Calabria (882mm). A Palermo mediamente cadono 650mm l’anno, e a Reggio 610mm. Nonostante manchino i due mesi più piovosi, siamo già in nettissimo surplus pluviometrico. A Genova quest’anno sono caduti, per rendere l’idea, 1031mm di pioggia. A Napoli 950mm, a Milano 924mm, a Torino 890mm. Notevolissimo surplus anche per Catania, che si trova a 787mm a fronte di una media annua che supera a stento i 500mm".
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