Messina – Il capogruppo dell’UDC Matteo Francilia nel corso di un intervento in aula, alla Provincia, ha messo in evidenza che la presa di posizione di ieri assunta dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi sia stata assolutamente fuori luogo, visto il recente disastro alluvionale che ha interessato la provincia di Messina e nei prossimi giorni sottoporrà all’aula una mozione che impegna il presidente della Provincia on. Nanni Ricevuto a farsi carico di richiedere al presidente del Consiglio dei Ministri e al presidente della Regione, l’interruzione immediata dell’iter Progetto Ponte di Messina e di destinare le risorse necessarie alla realizzazione dell’opera alla ricostruzione dei centri colpiti dall’alluvione ed alla messa in sicurezza di tutto il territorio provinciale e regionale. “Il Ponte sullo Stretto di Messina, dichiara Matteo Francilia, è sicuramente importante per lo sviluppo della nostra Nazione, ma dal primo ottobre 2009 non è più una priorità per i nostri concittadini siciliani e messinesi; oggi la priorità è la messa in sicurezza della nostra terra, della nostra provincia. Dopo la tragedia del primo ottobre ed il dolore per la scomparsa dei nostri amati concittadini, continua Francilia, sono state tante le discussioni , tante le polemiche e non mi va più di assistere inerme a nuovi tavoli di concertazione ed a nuove discussioni. Oggi, per la salvaguardia dei nostri concittadini abbiamo la necessità di fatti concreti. Questo significa che al primo posto viene messo il cittadino e non il partito politico quindi bisogna avere il coraggio di cambiare rotta anche in controtendenza al proprio partito di riferimento, senza più lamentarsi o scaricare le responsabilità. Il Presidente della Regione Raffaele Lombardo non può e non deve più dire < le risorse sono limitate >, così come ha detto negli scorsi giorni in una intervista. Per la realizzazione di questo grande progetto di messa in sicurezza del territorio occorrono milioni se non miliardi di euro, fondamentali per la realizzazione di tutte quelle opere sul territorio devastato e dissestato, così come si presenta quello della zona jonica e tirrenica messinese, attraverso la creazione di vie di fuga, ulteriori svincoli autostradali, strade intercomunali alternative, attraverso il rimboschimento, la raccolta e canalizzazione delle acque bianche, la pulizia dei torrenti (ormai saturi di terra, il cui alveo nella maggior parte dei casi supera l’altezza dei centri abitati ), e studi geologici in tutti i comuni. Ecco perché, il nostro Presidente della Regione Lombardo sostiene che le risorse economiche destinate al disastro del primo ottobre