Furci Siculo – Non si sa come andrà a finire. Di certo c’è che il consiglio comunale non ha approvato il bilancio di previsione 2009 come imposto dal commissario regionale dott. Aldo Turriciano. Difatti nella riunione di avantieri sera del il civico consesso, assente il sindaco Bruno Parisi, il presidente Sebastiano Foti ha contestato il commissario ad acta che gli avrebbe imposto di approvare un bilancio illegittimo, in quanto alla voce debiti fuori bilancio (pari a 132 mila euro) non corrisponde, sostiene Foti, la relativa voce a pareggio. Il presidente del consiglio non ha voluto correre il rischio di approvare lo strumento contabile in queste condizioni, per cui ha dato due giorni di tempo al commissario per “aggiustare” il capitolo relativo ai debiti fuori bilancio, riportare l’argomento in consiglio e farlo approvare all’unanimità in tempi brevi. A questa sua proposta hanno votato a favore i consiglieri di maggioranza (escluso Ivan Riganello che si è astenuto) mentre l’opposizione ha votato contro. Domani il commissario regionale dovrà analizzare i risultati del consiglio e poi decidere. Per il sindaco Bruno Parisi “giovedi il commissario sarà qui da noi, approverà il bilancio e poi sicuramente adotterà una delibera di dismissione del consiglio comunale. Mi dispiace per i miei consiglieri e per qualcuno della maggioranza. Per il resto non mi dispiace affatto, perché in tredici mesi di lavoro, il presidente Foti e la maggioranza hanno fatto solo ostruzione passiva nel tentativo di bloccare la mia amministrazione”. Abbiamo chiesto: Per lei il bilancio va bene così com’è stato presentato o andrebbe modificato? Ed il sindaco di rimando: “Certo, perché prima di portarlo in consiglio è stato esitato dal revisore dei conti e dal ragioniere”. Sciogliere un consiglio non è cosa facile, anche perché non ci sono infiltrazioni mafiose che possano incoraggiare il provvedimento. Però la legge al riguardo parla chiaro: se entro il 30 settembre non verrà approvato il bilancio di previsione, il consiglio sarà sciolto. Adesso la palla passa all’assessore regionale competente per le opportune decisioni.