Furci Siculo – Un cittadino romano, in vacanza con la famiglia a Furci, prima di partire alla volta della Capitale (in macchina, domani sera) ha voluto così ricordare il suo soggiorno furcese. “Era di marzo e tranquillamente si parlava e scherzava tra amici: “A proposito dove si va in ferie quest’anno?”. Mario con aria quasi assente: “La solita Sardegna, ma mi sono stufato vorrei cambiare”. Paolo con orgoglio: “Quest’anno si va in Grecia”. Federico invece con un malizioso sorriso: “Quest’anno cari miei sono alle Maldive”. E loro rivolgendosi a me: "E tu Pietro dove andrai?" Li ho guardati con aria tranquilla: “Con la mia famiglia al solito posto alla ‘mia spiaggia’ , Furci Siculo in Sicilia”. I tre si guardano e sorridendo “ma…va…non ti sei stufato? E cambia, vai a conoscere il mondo!”. "No amici miei preferisco la ‘mia spiaggia’, mare limpido , litorale pulito , gente simpatica, onesta e per bene . La mia spiaggia! Mi sento a casa!". All’arrivo la prima operazione da fare è cercare un posticino in riva al mare (sempre il solito) e piazzare gli ombrelloni , dico ombrelloni perché uno solo non basta siamo in tanti . Per tutto il periodo delle vacanze resteranno lì giorno e notte e saranno punto di riferimento per amici e parenti. Si, anche parenti, non miei ma di componenti della famiglia. Ogni giorno quasi sempre alla solita ora dopo una granita e una brioche scendo alla spiaggia. “Buongiorno signori” (sono sempre loro i primi , Giovanni , Sor Antonio con i nipoti e la signora Pina) che rispondono a voce alta al saluto. Il tavolo le sedie e l’ombrellone al centro sono già pronti e fra poco inizia la lunga maratona del gioco delle carte. Apro la mia sedia da regista, prendo il giornale e guardando il bel mare azzurro inizio la mia giornata. Trascorrono pochi minuti e la spiaggia si anima sempre più. Famiglie intere , con numerosi bambini e mentre i genitori si stendono pigramente al sole inizia “l’entra ed esci” dei ragazzi dal mare. Grida di gioia, qualche piagnucolare di bambino, ma l’aria che si respira sa di allegria e di festa. Quante belle persone ci sono. Anziani siamo pochi, delle signore tante e tanti giovani. Spesso mi fermo ad osservare ed a parlare con l’amico Mario annotando e descrivendo con lui i componenti di tanta compagnia. Una giovane coppia dalla Germania, il buon Carmelo che dalla Francia torna a respirare l’aria natia, Angela con la sua numerosa famiglia che lascia l’umida Zurigo e viene a godere del sole della sua Sicilia. Poi tanti italiani, Sandro il milanese e Sandro il bolognese con le loro famiglie, friulani, bolzanini, Gianni il perugino, la mia famiglia romana, napoletani, salentini, catanesi e tante amiche e amici furcesi. Siamo la rappresentanza dell’Europa e delle regioni italiane. Si parla un solo linguaggio, sforzandoci noi a comprendere ed interpretare il simpatico dialetto locale. E così trascorrono le ore mai monotone, specialmente se è presente Ginevra, la mia nipotina, mascotte della spiaggia e polo di attenzione di tutti noi. Dolcissima è l’ora del tramonto. L’aria frizzantina ti invita a restare alla riva e l’infrangersi delle onde sulla spiaggia fanno da dolce ninna nanna. A malincuore si torna a casa e per le vie del borgo il profumo del mare si spande e ti accompagna. Vacanze calme,tranquille e l’animo si distende in attesa di periodi umidi e freddi che mi costringeranno al chiuso della mia abitazione. Arrivederci ‘spiaggia mia’ quando la pioggia picchierà sui vetri delle mie finestre e la neve e il gelo mi faranno compagnia, a te ripenserò con tristezza e nostalgia".
P.G. (Un turista romano in vacanza a Furci Siculo)