Furci Siculo – Ieri sera c’è stata la riunione del consiglio comunale. Una riunione incandescente, simile ad una fiera mercato. Noi eravamo presenti e ci siamo mortificati per loro. Cerchiamo, nella stesura dell’articolo, di essere più obiettivi possibili, convinti che una parola in più o in meno potrebbe causare risentimenti da una parte o dall’altra. Ma comunque sia, noi possiamo sbagliare qualche virgolettatura, loro invece (tutti insieme) stanno sbagliando nei confronti del paese. Perché né dall’una, né dall’altra parte è stata tesa una mano per ricucire lo strappo. Nessuno ha chiesto scusa, tutti sono protagonisti. Tutti hanno ragione. E a patirne le conseguenze, come sempre, sono i cittadini di Furci. Ed ecco la cronaca: Il bilancio di previsione per l’esercizio 2009 non è stato approvato. O meglio, è stato rinviato in attesa di un incontro tra il capogruppo di maggioranza e minoranza per procedere al “raggiungimento del pareggio” come ha fatto notare il presidente del consiglio Sebastiano Foti. Attualmente il comune è in passivo di circa 130 mila euro per debiti fuori bilancio (e non di un milione di euro come si è sempre parlato); somma certamente abbordabile per evitare il dissesto. Il rinvio dell’approvazione del bilancio comporterà lo slittamento di una serie di iniziative, già programmate per questa estate dalla giunta municipale, per cui sarebbe opportuno anticipare i tempi per approvare lo strumento finanziario il più presto possibile. Nel corso del suo intervento il presidente del consiglio ha detto che lo schema di bilancio gli è stato presentato con quattro mesi di ritardo dalla giunta municipale e che tantissimi debiti fuori bilancio si rifanno alla passata gestione Ventura. Diciamo subito che è stato un consiglio comunale animato da gridi, insulti, fischi e risate. Una sorta di mercato, che alla fine non ha divertito nessuno. E sull’attrito che c’è tra la giunta municipale e la maggioranza del consiglio, il presidente Sebastiano Foti ha detto che tutto ciò è frutto si “una politica velenosa” e poi ha aggiunto “della cultura del disprezzo”. E rivolgendosi ai consiglieri di opposizione ha dichiarato: “non siete venuti mai a dirmi facciamo questo o facciamo quello, perché io non ho detto mai no a nessuno”. In apertura di seduta si è parlato della vendita di alcuni immobili comunali per pagare i debiti, della modifica del regolamento generale delle entrate comunali e dell’approvazione del programma triennale delle opere pubbliche. Anche qui non sono mancate le polemiche. La maggioranza consiliare ha tagliato dalle proposte avanzate dall’opposizione “l’asse di circuitazione” (o circonvallazione), cioè la strada a monte dell’abitato, che di fatto migliorerebbe la viabilità in tutto il paese. A questo punto il sindaco Bruno Parisi è montato su tutte le furie e rivolto alla maggioranza consiliare ha gridato “fate ridere”. E poi ha continuato col dire “E’ un’azione pretestuosa contro di noi. Tutto quello che proponiamo lo bocciano. Questa strada, progettata già a costo zero, che potrebbe migliorare la viabilità in tutto il paese, è stata volutamente tagliata dal programma triennale delle opere pubbliche. E’ una offesa a tutta la cittadinanza, un atto contro il popolo di Furci”. Sull’argomento sono intervenuti anche l’assessore Ciccino Di Bella ed i consiglieri Severino Palato, Alessandro Niosi e Francesco Crinò. Quest’ultimo, capogruppo dell’opposizione, si è attivato per placare gli animi e per portare serenità tra i due gruppi. I suoi interventi hanno avuto un taglio quasi di collaborazione con la maggioranza consiliare, ma per come sono andate poi le cose, il suo messaggio non è stato certamente recepito. Comunque, assistere a consigli comunali di questo genere è veramente deprimente, perché quando gli interessi di Furci vengono calpestati da beghe personali e odio politico non fa certamente onore al paese.