Furci Siculo – Serpeggia qualche sintomo di insofferenza nella giunta del sindaco Bruno Parisi. Un mese addietro ha minacciato di dimettersi, con tanto di lettera al primo cittadino, l’assessore Ciccino Di Bella; un paio di giorni fa l’assessore alla viabilità, Francesco Foti, ha presentato e subito dopo ritirato le dimissioni (per l’accantonamento del suo piano viario), inoltre sembra che qualche consigliere della squadra del sindaco non partecipi più assiduamente alle riunioni di gruppo. Segnali evidenti di un malessere politico amministrativo, avvertito non solo dalle altre forze politiche ma da tutta la cittadinanza. Dall’altronde amministrare in queste condizioni è impresa ardua, se si considera che il sindaco in consiglio comunale è in minoranza. Ci si aspettava una forma di collaborazione tra maggioranza ed opposizione, ma questa intesa forse non è stata mai cercata. Si va avanti tra beghe politiche e scontri verbali, ma di concreto ancora non si è visto niente. Domani, martedi, ci potrebbe essere una svolta. Il civico consesso, convocato dal presidente Sebastiano Foti (nella foto), dovrà analizzare, dibattere e approvare il bilancio di previsione 2009. Pur intuendo che sarà un bilancio all’osso, per la carenza di liquidità nelle casse comunali, si dovrà capire quali capitoli saranno impinguati e quanti resteranno a quota zero. Sarà pure approvato il programma triennale delle opere pubbliche, ma anche qui ci sarà divergenza tra i progetti portati avanti dalla giunta municipale e quelli presentati dal consiglio. Il sindaco Bruno Parisi accusa la maggioranza del consiglio comunale, e quindi gli avversari politici, che “stanno facendo di tutto per affossare il paese e per non farmi amministrare”; dall’altro lato Foti, Lo Giudice e Palato ribattono che “sindaco e giunta non sono in grado di governare Furci”. Una lotta politica a distanza, ma vivace, accesa, quotidiana. Si spera nel miracolo di martedi, durante l’approvazione de bilancio di previsione. Si spera in una convergenza di idee e di programmi (ma anche di una intesa tra maggioranza e opposizione), per permettere all’amministrazione comunale di poter continuare a sopravvivere. Altrimenti si rischia, da un momento all’altro, il dissesto finanziario e il tracollo del comune.