Roccalumera – “E’ un momento di gioia per il nostro paese, perché questo finanziamento segna una pagina storica per il futuro di Roccalumera”. Lo ha dichiarato, con un pizzico di orgoglio, il sindaco avv. Gianni Miasi annunciando il finanziamento dell’area industriale e artigianale da parte dell’assessorato regionale alla Cooperazione, grazie ai finanziamenti dei fondi Fers 2007-2013. Al paese di Roccalumera sono toccati due milioni e ottocentomila euro, mentre il comune comparteciperà all’intervento con poco più di un milione di euro. “Complessivamente, ha dichiarato il primo cittadino, si tratta di un investimento di 3.900.000 euro, (quasi otto miliardi delle vecchie lire) il che consentirà di infrastrutturare una zona di due ettari, destinata a insediamenti industriali e artigianali”. Si tratta, senza dubbio, di uno dei finanzianti più corposi registrati dal comune in questi ultimi anni. La zona industriale e artigianale, di cui se ne parla da oltre venti anni, è stata progettata in contrada Piana, in mezzo al verde, in una zona pianeggiante ben collegata con lo svincolo autostradale. Questo insediamento produttivo consentirà al paese un salto di qualità, non solo nella produzione e commercializzazione artigianale ma anche in direzione della creazione di posti di lavoro. “Il nostro obiettivo, ha dichiarato ancora il sindaco, è quello di favorire la nascita di almeno centocinquanta posti di lavoro che, di fatto, innalzerebbero significativamente il reddito del paese e dei cittadini”. Miasi, per questo traguardo raggiunto, ha ringraziato tutti gli assessori ed i consiglieri comunali (che ha definito un “perfetto lavoro di squadra”) ma anche i tecnici e l’on. Cateno De Luca che ha seguito l’iter con particolare impegno. Questo progetto, che una volta realizzato cambierà il volto di Roccalumera, dovrebbe essere operativo subito dopo la pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana. Intanto, in tutti gli ambienti politici locali c’è viva soddisfazione per questo intervento, che dovrebbe dare al paese una spinta innovativa nel comparto industriale ed artigianale, ma anche (e soprattutto) in termini occupazionali.