Furci Siculo – Ieri pomeriggio, e per tutta la serata, percorrere in auto il lungomare di S.Teresa e di Furci è stato veramente problematico. Ingorghi ed intasamenti ogni istante. Si camminava come le lumache. Facendo un conto, si è arrivati alla conclusione che per percorrere i diciotto chilometri che uniscono Capo Alì a Capo S.Alessio occorrono circa trenta minuti. E se il percorso viene effettuato nelle ore di punta (ore 12-13 oppure 18-20) la mezzora non basta più. Tanti, per la verità. Ma non ci sono alternativa. Una sola arteria, la tartassata Strada Statale 114, unisce i comuni di S.Alessio Siculo, S.Teresa di Riva, Furci Siculo, Roccalumera, Nizza di Sicilia e Alì Terme. Sono sei comuni rivieraschi, ubicati in faccia al mare, che d’estate proprio per la loro vocazione turistica, raddoppiano i residenti, con l’afflusso di turisti e vacanzieri. Ma la strada che li unisce, da cento anni a questa parte, è sempre la stessa. Per altro da tantissimo tempo non bitumata e mai rifatta. Una strada piena di buche ed avvallamenti, che crea comprensibili problemi alla circolazione. Ebbene, mentre la Statale 114 Messina Catania è rimasta sempre la stessa, le macchine sono aumentate vertiginosamente, per cui l’afflusso imponente delle auto in circolazione crea continui intasamenti ed ingorghi. Ci sono alcuni tratti, poi, dove l’ingorgo è costante, come ad esempio sul lungomare di S.Teresa di Riva, nel centro abitato di Furci Siculo, nei pressi di via Rombes a Roccalumera, subito dopo il torrente Landro a Nizza di Sicilia e davanti la ex Pretura ad Alì Terme. Se in questi tratti si dovessero incrociare due mezzi pesanti, o dei bus, i tempi di percorribilità aumentano. Cosa si può fare? Niente. Le amministrazioni comunali (vedi S.Teresa, S.Alessio e Furci Siculo) stanno mettendo sulla strada più vigili urbani possibili, ma il problema non cambia. Perché non appena una macchina si ferma per una manovra di parcheggio, ecco che si forma una lunga coda di mezzi. Tra l’altro restare intrappolati in un ingorgo, sotto il sole cocente, non è certamente piacevole. Da anni si parla di costruire una strada intervalliva tra i due capi o di sfruttare l’attuale tratta ferrata, se si dovesse costruire a monte il doppio binario, per realizzare una strada a scorrimento veloce. Nell’uno o nell’altro caso passeranno ancora dieci anni. Come si farà? Per il momento (da luglio ad agosto) sarebbe opportuno il sabato e la domenica lasciare la macchina nel garage e uscire a piedi o in bicicletta e poi responsabilizzare l’Unione dei Comuni, per trovare una soluzione al delicato problema, perché più tempo passa e più diventa problematico andare in auto da Capo Alì a Capo S.Alessio. Trenta minuti son tanti, per percorre diciotto chilometri.
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