Taormina – Che la crisi abbia numerosi risvolti è risaputo, ma a Taormina le conseguenze si fanno sempre più serie e preoccupanti. Nelle scorse settimane il sindaco Passalacqua (nella foto) ha emesso una ordinanza, che faceva seguito ad un atto di indirizzo del consiglio comunale, con la quale ha disposto lo spostamento della fermata dei bus-navetta in arrivo dal parcheggio Lumbi dal Viale S. Pancrazio a Via Pirandello, sotto l’hotel Villa Nettuno. L’ordinanza, che riguarda solo l’orario dalle 8 alle 15, nasce dalla decisione del consiglio comunale di favorire flussi turistici (e quindi commerciali) lungo altri percorsi. Immediata è stata la reazione dei commercianti di viale S. Pancrazio (abituati ad un certo traffico su cui hanno basato i loro investimenti negli anni scorsi) che, senza alcun preavviso, si sono trovati tagliati fuori da una decisione presa a stagione già avviata. Le contestazioni all’operato della amministrazione comunale sono venute anche dall’opposizione, che ha fatto notare il fatto che il primo firmatario dell’ atto del consiglio comunale sia un commerciante che ha la propria attività nel tratto di strada favorito dal nuovo provvedimento, il quale ha anche votato (con dubbi di incompatibilità espressi sempre dall’opposizione) il dispositivo. Gli esercenti di Via S. Pancrazio si sono dunque subito costituiti in associazione ed hanno dato mandato ad un legale per tutelare i propri interessi. Vista da fuori la vicenda sta comunque creando numerosi malumori. Intanto perché si tratta di un provvedimento che non porta alcun beneficio alla viabilità caotica della zona nord del centro storico, inoltre perché le “zone tagliate fuori da tutti i flussi turistici” (come recita la motivazione del consiglio comunale) da agevolare non possono essere certamente le poche decine di metri di Via Pirandello oggetto della nuova fermata. Una zona che è di collegamento con la funivia per Mazzarò ed Isola Bella, da cui transitano anche tutti coloro che si servono dei bus di linea, il cui terminal è a poche centinaia di metri. Politicamente dunque la determina sindacale viene vista come un “favore” privo di alcun beneficio per le zone meno frequentate della città, che contemporaneamente può determinare notevoli danni a chi sta già patendo la recessione economica e la conseguente crisi turistica. Quel che comunque emerge è che a Taormina i risvolti negativi di una stagione appena iniziata e già piena di nubi, determineranno conflitti di difficile soluzione: una potenziale guerra fra “poveri” che dovrà essere evitata a tutti i costi.