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BALNEAZIONE, LE ZONE A RISCHIO

Con la festività del Primo Maggio è iniziata in modo ufficiale la stagione turistica non solo nella riviera jonica ma in tutta la Sicilia. Al di là dei tanti beni culturali ed ambientali, l’industria del turismo isolano continua a fare leva, soprattutto, sulla balneazione. Il mare, la spiaggia ed il sole, quindi, rappresentano ancora la meta preferita dei tanti vacanzieri italiani e stranieri che ogni anno fanno tappa nei tanti centri costieri siciliani e nelle isole minori. A tutela di questo esercito di soggiornanti è intervenuto, qualche settimana addietro, l’Assessore alla Sanità regionale, Massino Russo, che , con un proprio decreto, ha disposto, in merito alla stagione balneare 2009, una classifica inerente i tratti di mare “non idonei alla balneazione” delle varie Province della Sicilia. Nella Provincia di Messina, sono stati dichiarati “permanentemente non idonei per inquinamento”, i tratti di mare “a 150 metri nord del fiume Alcantara , nel comune di Giardini Naxos, per quanto riguarda la riviera jonica, mentre nella zona tirrenica il divieto di balneazione è stato esteso alla foce del torrente Boncoldo ( Comuni di Rometta e Spadafora), alla via del Mare (Valdina), torrente Fondachello (Torregrotta), Cunettone dep. ASI (Pace del Mela), Scarico Villa Crisafulli (Barcellona P.G.), Scarico contrada Marchesana (Terme Vigliatore) e Sbocco torrente Ciaramisello (S.Stefano di Camasta). Nella città di Messina, invece, sono stati dichiarati non idonei alla balneazione i tratti di mare di Tremestieri (150 metri sud fogna n.28), foci dei torrenti San Filippo e Gazzi, direzione via San Cosimo (200 metri sud fogna n.19) e il fronte mare dell’ex ospedale Regina Margherita. Tra i tratti di mare e di costa della Provincia vietati temporaneamente alla balneazione, che potrebbero subire delle variazioni, vengono segnalati le aree a 100 metri sud hotel Gabbiano Ponte Schiavo (Messina), Fronte casa D’Amico (Milazzo) e 100 metri nord dal punto 310 del fiume Alcantara (Taormina). L’Assessore regionale alla Sanità, attraverso il decreto n.17 del mese di marzo 2009, obbliga “i sindaci dei Comuni rivieraschi della Sicilia di adottare tutti i provvedimenti di propria competenza prescritti dall’art. 5 del D.P.R. n. 470/82 e dal D.M. della sanità del 29 gennaio 1992” che comprende l’affissione dei cartelli di divieto della balneazione, formato metallici e in numero adeguato e reciprocamente visibili. Dal 1 maggio 2009 (inizio della stagione balnerare), i direttori dell’area dipartimentale d’igiene e sanità pubblica dell’Ausl hanno l’obbligo di accertarsi e di vigilare che le ordinanze siano state emanate ed eseguite con le modalità ed i tempi stabiliti dalle leggi in vigore. In caso di rimozione delle cause d’inquinamento, i primi cittadini dovranno relazionare agli Assessorati regionale del Territorio e dell’ambiente e della sanità e al dipartimento regionale dell’osservatorio epidemiologico.

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