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lunedì, Settembre 16, 2024
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FURCI, DICHIARAZIONI DEL CONSIGLIERE CARMELO FRENI

Furci Siculo – Una lunga, infinita, serie di querelle continua a logorare il paese. Si è da poco festeggiata la vittoria calcistica che ha visto la squadra del Furci salire in Seconda categoria, e già è polemica mediatica sulle condizioni in cui versa il Papandrea. Condizioni inadeguate, sembrerebbe, ad accogliere una squadra di calcio. Eppure il calcio è uno sport che nel piccolo paese serba una lunga tradizione e quindi la corretta gestione di un campo di calcio sembrerebbe essere la conseguenza logica e minima di questa tradizione! Per cercare di capire in che condizioni versa il comunale Luigi Papandrea e quale futuro si prospetta per quest’ultimo, abbiamo intervistato uno dei protagonisti della querelle mediatica che nelle ultime settimane ha interessato il paese di Furci: il consigliere comunale Carmelo Freni.

– In che condizioni versa attualmente il Papandrea?

“In alcuni punti sono cresciute delle erbe. Rispetto però alle condizioni in cui lo avevamo trovato all’inizio del nostro mandato, la situazione è migliorata. Allora c’erano: fognatura otturata, infiltrazione d’acqua, piante e roveti sulla tettoia degli spogliatoi. Grazie all’aiuto di volontari, abbiamo pulito il campo sportivo per renderlo vivibile, per dargli un po’ di dignità. E’ stato un modo per restituire agli adulti, ma soprattutto ai ragazzi del paese, una struttura che permettesse loro di farli divertire, praticare sport, socializzare. La pulizia in modo volontario del campo è nata dalla volontà di rispondere in modo concreto alla richiesta di alcuni ragazzini che spesso mi chiedevano di poter usufruire del campo. Tutto questo è stato fatto secondo le nostre possibilità; abbiamo, senza volermi piangere addosso, problemi consistenti di natura economica”.

– Negli anni addietro ci sono state squadre di calcio che si sono allenate al Papandrea?

“Si. Dieci, undici ragazzi che ora fanno parte dell’attuale formazione del Furci, allora giocavano in quella squadra. Si allenavano in quelle condizioni e senza potersi fare la doccia”.

– Viste le vostre precarie condizioni economiche, in relazione a questo campo di calcio come intendete muovermi nel futuro?

“Noi ci auguriamo di riuscire a rivalutare quel luogo per poterlo poi vendere, così da riuscire a guadagnarci. Intendiamo invece rifare invece il campo sportivo e spostarlo più a monte”.

– C’è stata una vera e propria querelle mediatica, a distanza. Prima di arrivare ai media, c’è stato confronto diretto con chi ha fatto quelle dichiarazioni?

“Assolutamente no”.

– La gestione adeguata di un campo sportivo è indissolubilmente legata alla sfera economica. Viste le condizioni economiche in cui versa il comune, come riuscirete a gestire questa e le altre realtà comunali?

“Facendo economia, ottimizzando le risorse a nostra disposizione. Ad esempio l’anno scorso sono stati dati 19mila euro ad una ditta privata per la pulizia della strada, questo non avverrà più; la stessa cosa per il verde pubblico e così via!”

– E come gestirete queste realtà?

“Ci sono i dipendenti comunali addetti a questo! La mentalità deve cambiare perché la situazione economica in cui versa il comune è davvero disastrosa. E poi il volontariato; per me è davvero un qualcosa di prezioso. Io invito al volontariato perché può essere una risorsa per il nostro paese”.

– Cosa la spinge a vivere con tanto patos la realtà politico-sociale del suo paese?

“Il cuore. Quando ti ritrovi fra le mura di un ospedale, e pensi che forse un domani per te non ci sarà, cominci a dare più valore alla vita e ad ogni giorno che passa. Ho giurato a me stesso che se avessi avuto il dono di superare i momenti difficili che fino ad oggi la sorte mi ha dato, avrei vissuto intensamente ogni giorno della mia vita. Io voglio essere un padre, un marito, un cittadino esemplare. Non voglio starmene con le mani in mano a criticare l’amministratore di turno. Voglio sporcarmi le mani, lavorare, credere nei valori che porto dentro di me. Voglio essere vivo perché la vita è un dono prezioso che non va sprecato!”

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