Quanto sta accadendo da qualche tempo in Poste Italiane sta per rasentare i limiti dell’assurdo. Accade che, in vari centri di distribuzione della Provincia, nella giornata del sabato, si mettono in ferie d’ufficio tutti i portalettere, facendo si che vengano ad essere smaltite le ferie arretrate e quindi cercare di ridurre il numero delle giornate accumulate e non potute fruire. Quanto sopra va a scontrarsi, da una parte, con una corretta gestione delle ferie, così come previsto dal CCNL e normative collegate, e dall’altra, con il fatto, assai anomalo in verità, che costringe i clienti-utenti di interi paesi a non ricevere la corrispondenza in detta giornata. Tralasciando ora la semplice gestione delle ferie, che pur essa è oggetto di attente riflessioni e giudizi, più volte portata alla ribalta con denunce al locale Ispettorato Provinciale del Lavoro, vogliamo sottolineare come, a nostro giudizio, si siano posti in essere le condizioni oggettive per il riscontro di una interruzione di pubblico servizio, da parte di Poste Italiane a danno dei destinatari di qualunque oggetto di corrispondenza a loro diretta. Se le regole stabiliscono che per indire non solo un giorno, ma anche qualche ora di sciopero, bisogna scrupolosamente attenersi alla normativa sul preavviso per evitare l’interruzione di pubblico servizio, anche la controparte, quindi Poste, non può di punto in bianco ed unilateralmente stabilire di bloccare per una giornata intera un particolare e delicato servizio quale il recapito. E non solo, gli abbonati ai quotidiani cosa fanno, il giornale lo leggono il lunedì ? I destinatari di posta pregiata (postacelere, atti giudiziari, ecc.) devono aspettare la consegna forzatamente il lunedì? A fronte di tutto questo e quant’altro possa emergere da detto comportamento, da noi non condiviso ed assolutamente unilaterale, abbiamo, nei giorni scorsi, inviato un esposto agli organi interni all’Azienda, inoltrandolo p.c. anche alla Procura della Repubblica ed all’Ispettorato Provinciale del Lavoro, al fine di fare emergere, qualora ve ne fossero, ad esclusivo giudizio degli Organi di controllo, ogni elemento di responsabilità di qualsivoglia natura. Purtroppo se si continua a tralasciare tutta quella parte relativa al personale ed al riconoscimento aziendale del mantenimento del numero minimo di risorse necessarie ai vari servizi, non potremo che assistere, sempre più, a situazioni e paradossi che non possono che condurci verso un lento e costante declino di immagine che andrà inevitabilmente a ripercuotersi sulla sicurezza di impianti e posti di lavoro.
Natale Caminiti (Segretario Provinciale SLC-CGIL Settore Poste)