Furci Siculo – Il depuratore consortile, che serve per smaltire le acque nere dei comuni di Roccalumera, Pagliara e Furci, è andato in tilt a causa della sabbia e fanghiglia che sono entrate nella tubazione. Un problema serio, che sta mettendo in ginocchio tre comuni. Da ieri tecnici ed operai sono al lavoro per liberare la condotta da questo ammasso di sabbia, che impedisce il pompaggio delle acque reflue. Il sindaco di Furci, Bruno Parisi, si è rivolto ai primi cittadini di Roccalumera, Gianni Miasi, e di Pagliara, Santino Di Bella, per un lavoro congiunto indirizzato a sbloccare le pompe di scarico. Il depuratore consortile, realizzato sulla fiancata sinistra del torrente Pagliara, quasi vicino l’abitato di Roccalumera, serve quasi diecimila persone, ma spesso entra in tilt perché l’impianto ormai è stato corroso dal tempo. Questa volta però è stato il nubifragio di avantieri a condizionarne il funzionamento. La sabbia, spinta dai marosi, ha otturato i tubi di scarico, realizzati nei fondali del mare di Furci. Inoltre l’impianto elettrico è saltato per cui è a “forte rischio funzionalità”, per dirla come il sindaco di Roccalumera, tutto l’impianto intercomunale. “La cosa strana, ha fatto notare ancora l’avv. Gianni Miasi, è che il 14 novembre scorso la conferenza dei sindaci ha assegnato un finanziamento di 1.350.000 euro per il rifacimento del depuratore, ma a tuttoggi questo benedetto contributo nono è stato ancora erogato. Perchè?” L’interrogativo se lo pongono non solo gli amministratori comunali di Pagliara, Roccalumera e Furci Siculo, ma anche le diecimila persone che vivono in questi tre comuni e che pagano regolarmente le tasse.