Il 28 dicembre ricorrerà il centesimo anniversario del terremoto che nel 1908 rase al suolo la nostra bella Messina e Reggio, recidendo la vita di 80 mila persone. Una catastrofe senza precedenti che ha colpito gli animi di tutti, sensibilizzando l’opinione pubblica mondiale. Da allora, con impegno e amore, la città è stata ricostruita ed è risorta dalle sue stesse ceneri come la fenice, ma ancora, purtroppo, c’è chi soffre e spera in un futuro migliore. Sono state programmate molte manifestazioni per ricordare questo triste giorno, ma, il più toccante e reale monumento al sisma sono i quartieri del fondo Basile, Giostra, Annunziata, Camaro, fondo Fucile che ancora ospitano oltre trentamila famiglie in tuguri malsani, baracche dalle precarie condizioni igieniche. Si parla tanto di progresso, di portare la civiltà nei paesi del terzo mondo, ma non ci accorgiamo che a poche centinaia di metri dalle nostre comode abitazioni pullula un mondo di disperati, che vivono ai margini della nostra società, combattendo ogni giorno contro un esercito di topi e di insetti. Si tratta di abitazioni in cartongesso, eternit e lamiere con delle aggiunte in muratura, in cui regnano il freddo in inverno ed il caldo d’estate. Sicuramente coloro che hanno vissuto la tragica esperienza del terremoto sono ormai morti senza poter avere la gioia di abitare nella nuova casa che era stata loro promessa. Giorno dopo giorno, vivendo in quest’ ambiente degradato, hanno invano atteso che il loro sogno divenisse realtà ed hanno lasciato ai loro figli questa eredità della speranza. Il Santo Natale giunge per portare la gioia nei cuori di tutti, cerchiamo di ricordarci che questa è la festa della manifestazione dell’amore di Dio, di un Dio che è venuto tra noi rivestito di umanità e, attraverso la sua povertà, ci ha reso partecipi della sua vita divina. Cerchiamo di mettere da parte i nostri interessi e con spirito cristiano, illuminati dalla fede , volgiamo lo sguardo verso chi soffre, pensiamo ai poveri della nostra società. Impegniamoci a risanare quest’annosa questione, sono trascorsi ben cento anni …in fondo con qualche decina di milioni possiamo ridare dignità alla nostra Messina e regalare un sorriso a tante famiglie.
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