S.Teresa di Riva – Si svolgeranno domani (lunedi) alle ore 14,30 nella chiesa Sacra Famiglia i funerali di Pippo Giunta, il funzionario del comune di S.Teresa stroncato ieri sul campo di calcio dell’Annunziata mentre dai bordi dirigeva la formazione dell’Alì Terme, di cui era l’allenatore. In serata la salma è stata prelevata dall’ospedale di Messina e trasportata a S.Teresa di Riva, dove nella chiesa Sacra Famiglia padre Massimo ha officiato il rito funebre. Giunta aveva avuto da sempre la passione per lo sport del calcio. Prima come giocatore e poi come allenatore dei giovanissimi dello Sportinsieme di S.Teresa dove aveva collezionato anche dello soddisfazioni sportive con la vittoria di alcuni campionati provinciali. Da quest’anno, nei momenti liberi, si era dedicato alla Terza categoria, allenando l’Alì Terme del presidente Mosca. Ma nel corso della seconda partita di campionato, sul campo dell’Annunziata, è stato stroncato da infarto fulminante quando l’incontro stava volgendo a termine con risultato di 2 a 2. Pippo Giunta aveva perso la moglie Giuseppina circa dieci anni fa ed era rimasto con i due figli Francesco ed Emanuele, che oggi hanno rispettivamente 23 e 18 anni. Ultimamente aveva cercato di rifarsi una nuova vita convivendo con la signora Rosalba di Alì Terme, anche lei vedova. Ma il destino crudele lo ha strappato all’affetto di questa nuova compagna e dei figli, che lui ha tanto amato, nel momento in cui stava assaporando serenità e gioia di vivere. Marito e padre esemplare, Pippo Giunta è stato un uomo affabile e generoso. Sempre col sorriso sulle labbra, ha saputo circondarsi di amicizie sincere e di grande affetto, soprattutto al comune di S.Teresa, doveva lavorava, e nel mondo calcistico, allenando i giovani e gli esordienti. Il mese scorso, partecipando alla festa del dipendente comunale Salvatore Miano, andato in pensione, aveva detto che l’amicizia è una cosa bella e che va sempre coltivata. E gli amici non sono mancati quando la sua bara ha fatto ingresso nel comune di S.Teresa, proveniente dall’ospedale di Messina. Cento, duecento, cinquecento persone, giovani e meno giovani, sportivi e non, hanno fatto da cornice al feretro, portata a spalla dai dipendenti comunali. E quando la bara è arrivata in chiesa, un lungo e prolungato applauso ha rotto il silenzio, mentre le lacrime solcavano il viso dei parenti, amici e conoscenti. Scena straziante.