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domenica, Settembre 8, 2024
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FURCI, I DUE ARRESTI HANNO FATTO DISCUTERE

SULL’ARRESTO DEI DUE GIOVANI DI FURCI, DAL COMNADO PROVINCIALE DEI CARABINIERI DI MESSINA, RICEVIAMO IL SEGUENTE COMUNICATO: “Molto probabilmente doveva essere posta in vendita nel mercato locale la sostanza stupefacente trasportata da due giovani residenti a Furci Siculo (ME) e sequestrata nel weekend dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Messina. Da tempo infatti i Carabinieri del Comando Provinciale di Messina hanno avviato un’intensa attività di contrasto per fronteggiare l’aumento dello spaccio di sostanze stupefacenti non solo nel capoluogo peloritano ma anche nel resto della provincia. Decine di servizi giornalieri sono stati organizzati in proposito con il concorso del Nucleo Radiomobile Carabinieri in supporto alle due Compagnie urbane di Messina Centro e Messina Sud. Ed infatti è proprio nel territorio della Compagnia Carabinieri di Me-Sud, che si è addivenuti, intorno alle 16:30, all’arresto di FOTI Francesco, nato a Messina il 10.11.1981 e MESSINA Giovanni, nato a Messina il 9.06.1988. I due giovani, che viaggiavano a bordo di un’autovettura di colore scuro sono stati bloccati nei pressi dello svincolo autostradale A/18 mentre si stavano per immettere in autostrada in direzione ME-CT. I due giovani notato il posto di controllo dei Carabinieri hanno bruscamente accelerato cercando di forzare il posto d blocco ma la manovra non gli è riuscita grazie alla tempestività dei militari che, saliti fulmineamente sulla loro autovettura li bloccavano alcuni metri più avanti con una brusca manovra. Nei frangenti del breve inseguimento i due giovani, sicuri di essere sottoposti a perquisizione personale, si disfacevano dello stupefacente lanciandolo dal finestrino. La manovra effettuata però non passava inosservata ai Carabinieri della gazzella che, dopo averli fermati, tornavano sui loro passi recuperando tra gli arbusti che fiancheggiano la carreggiata l’involucro contenete il prezioso carico. La droga che era imballata in una confezione di cellophane trasparente secondo gli inquirenti con molta probabilità era destinata ad essere immessa sul mercato della riviera ionica. I due giovani furcesi, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio sono stati tratti in arresto e condotti alla casa Circondariale di Messina Gazzi a disposizione dell’A.G.”.

— Questo il comunicato che i carabinieri del comando provinciale di Messina hanno inoltrato a tutte le testate giornaliste della Sicilia. Ed un direttore di testata ( sia giornale, sia televisione, sia sito, ecc.) ha il diritto di pubblicarla, perché, oltre ad essere un fatto di cronaca, la notizia dovrà servire a far riflettere altri giovani, cioè a far loro capire che la droga porta alla distruzione, alla morte. Per cui quando succedono questi fatti, il giornalista locale (dove la gente si conosce un po’ tutta) sarebbe portato a non pubblicarla, ma non può farlo, perché questo è il suo mestiere; cioè quello di riportare tutti i fatti, belli o brutti. Ma il problema, onestamente, non è quello di dare o non dare la notizia, il problema è molto più serio e riguarda le famiglie di Furci. Pensate che dopo Giardini e Taormina, Furci secondo gli inquirenti è il paese dove si spaccerebbe più droga. Eppure nessuno vede niente, nessuno sa niente. E parecchi genitori neanche lo sanno che i loro figli sono tossicodipendenti. Questo è il dramma. Sarebbe opportuno, invece, parlarne in famiglia, dialogare con i figli, affrontare il problema magari quando si è a tavola, che si mangia. La notte girano per Furci parecchi carabinieri in borghese. Sembra un paese sotto assedio. Ma il problema c’è, esiste ed è molto grave. L’appello che noi coraggiosamente lanciamo da questo sito è rivolto ai genitori: se non volete che i vostri figli compaiono sui giornali (per consumo o spaccio di droga) dissuadeteli a fare uso di sostanze stupefacenti, a lottare contro la morte, perché oltre a rovinarsi loro, rovinano anche le famiglie. Questo dovete fare, altro che tappare la bocca ai giornalisti. Intanto apprendiamo che i due ragazzi sono stati mandati a casa in attesa del processo e questa per le due famiglie è una bella notizia.

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