FURCI: IL COMUNE NON HA SOLDI, PAGANO I CONSIGLIERI

Furci Siculo – Le casse comunali sono vuote, non c’è un euro, tant’ è che per pagare un debito fuori bilancio i consiglieri comunali si sono dovuti autotassare. Forse è la prima volta che nella nostra provincia succede un fatto del genere. Il debito risale al 2003, al tempo della gestione Foti, e riguarda l’installazione in piazza S.Cuore dei cartelle e pannelli speciali per la tombolata di fine anno. Questa somma (circa 340 euro) non è stata mai pagata ed i titolare della ditta Dreamnet, che ha fornito il materiale, si sono rivolti al giudici. Da qui una serie di cavilli giudiziari fino ad arrivare ad decreto ingiuntivo esecutivo n. 27/07 con ulteriore aggravio di spese. Ma prima che venissero pignorati alcuni beni del comune, il consiglio comunale su indicazione del sindaco Bruno Parisi e su sollecitazione del presidente Sebastiano Foti si è riunito ieri a mezzogiorno in seduta straordinaria urgente. Tutti i consiglieri (tranne l’assente Carmelo Andronico) si sono dichiarati disponibili e all’unanimità (otto della maggioranza e sei dell’opposizione) hanno riconosciuto il debito fuori bilancio. Ma come si paga il debito se non ci sono soldi il cassa? Il vice presidente del consiglio Tino Vinci (nella foto) ha proposto che il gettone di presenza dei consiglieri comunali venisse devoluto per intero al pagamento del debito. E così è stato. Tutti all’unanimità hanno votato la proposta che ha evitato di fatto che l’ufficiale giudiziario procedesse al pignoramento di alcuni beni comunali. Tutto è bene quel che finisce bene, però dai banchi della minoranza è stato sottolineato che il comune non doveva arrivare a tanto e che in cinque anni si poteva pagare benissimo questa modesta somma invece di incappare nei rigori del decreto ingiuntivo. E a fine seduta, tra la folla, qualcuno ha sussurrato: Perchè il comune non continua a pagare i tanti debiti arretrati con il gettone di presenza dei consiglieri comunali?