Il 10 gennaio 2024 segnerà la fine del mercato tutelato delle bollette del gas per i clienti finali di piccole dimensioni (famiglie e microimprese) che non hanno ancora scelto un venditore nel mercato libero. Non ci sarà alcuna proroga, come ha confermato ieri il ministro della sicurezza energetica Pichetto Fratin. Il mercato tutelato per l’elettricità scade invece l’1 aprile 2024.
La normativa prevede il termine dei servizi di tutela, con un progressivo passaggio dal mercato tutelato a quello libero. Gli operatori hanno già iniziato ad inviare delle comunicazioni ai propri clienti relativi al passaggio, in alcuni casi proponendo delle offerte da sottoscrivere entro fine novembre.
Cosa succede se non si passa al mercato libero?
Come ricorda il sito energiaoltre.it, per chi non passa al libero mercato non ci sarà un’interruzione della fornitura: “alla cessazione della tutela, chi non avrà ancora effettuato la migrazione sarà assegnato al servizio a tutele graduali”. Cosa fare dunque? Innanzitutto i clienti dovranno informarsi sulle opzioni disponibili attraverso gli strumenti messi a disposizione da Arera, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente. “Per i clienti domestici non vulnerabili di gas naturale (famiglie e condomini) – ha spiegato l’authority– il superamento della tutela di prezzo è previsto da gennaio 2024, per i clienti domestici non vulnerabili di energia elettrica a partire da aprile 2024”.
Come si visionano le proprie tipologie di utenze e i propri consumi? I clienti, anche per orientarsi tra le diverse offerte degli operatori (a prezzo fisso e variabile), hanno a disposizione due siti web: il portale consumienergia.it (che riporta i dati di consumo e le principali informazioni tecniche e contrattuali relativi alle forniture di energia elettrica e di gas dei clienti) e il sito ilportaleofferte.it (dove è possibile trovare e confrontare le diverse offerte di energia elettrica e gas).
Il passaggio al mercato libero per l’energia elettrica
Prima di aderire ad una qualsiasi offerta per l’energia elettrica nel mercato libero – ricorda energiaoltre.it – è necessario accertarsi che le condizioni siano soddisfacenti. Per quanto riguarda l’energia elettrica, tra i fattori che possono guidare la scelta vi è di certo il costo della materia prima. Espresso in euro/kWh, è uno dei parametri che vengono pubblicizzati di più dai fornitori. Gli operatori del mercato libero possono modificare questo costo a loro piacimento, permettendo ai consumatori di avere delle soluzioni più adatte alle loro esigenze.
Va poi valutata poi la tipologia dell’offerta, che può essere fissa o indicizzata: i clienti possono cioè scegliere tra un’offerta con un prezzo fisso per un determinato periodo – in genere 24 mesi – ed una con un costo variabile, che è legato all’andamento del mercato della luce o agli aggiornamenti periodici effettuati da Arera. Per quanto riguarda la tipologia di tariffa, bisogna scegliere la gestione delle fasce orarie, ovvero tra opzioni monorarie, biorarie o multiorarie, che sono strettamente collegate al tipo di contatore di cui si dispone.
Il passaggio al mercato libero per il gas
Un discorso simile – spiega sempre energiaoltre.it – a quello fatto per l’energia elettrica va fatto anche per effettuare il passaggio al mercato libero per il gas. In questo caso i parametri da tenere sotto controllo sono i seguenti:
– il costo della materia prima, espresso in euro/Smc. Come per l’elettricità, è su questa voce che le compagnie si fanno più concorrenza tra loro. Il costo può essere modificato dai fornitori ed è la voce più pubblicizzata;
– la tipologia offerta. Può essere a prezzo bloccato per un determinato periodo – tra i 12 e i 24 mesi – o a costo variabile. In quest’ultimo caso gli importi possono essere indicizzati dal mercato o aggiornati da Arera ogni 3 mesi;
– la tipologia di utilizzo. L’utilizzo può essere misto ed includere il riscaldamento, la produzione di acqua calda e la cottura degli alimenti.
Quali sono gli altri aspetti da considerare?
Nel momento in cui effettua la scelta, oltre alle voci elencate è bene verificare gli eventuali sconti effettuati sulla singola fornitura, l’assistenza clienti, la presenza di eventuali bonus economici quando si attiva la domiciliazione bancaria, la presenza di bonus sconti da spendere sulle piattaforme di e-commerce. Va considerata infine la presenza di costi secondari per i servizi secondari, come le spese per la disattivazione, le spese per la voltura e il subentro, quelle per l’attivazione ed i costi per la variazione di potenza.