Roma, 13 dic. (askanews) – In un mondo “in crisi”, scosso da ben 56 conflitti in atto, “il più alto numero dai tempi della seconda guerra mondiale”, il corpo diplomatico, per cui la vita non è mai stata semplice, “è chiamato oggi, più che mai, a un compito alto: scongiurare la guerra, scongiurare le guerre”. Perchè la guerra “non è soltanto un inammissibile anacronismo fuori dalla storia: rappresenta la negazione dell’umanità”. E’ un appello accorato, ma anche molto lucido nell’analisi delle soluzioni messe (o non messe) in campo dagli Stati per giungere a un ordine mondiale che non sia determinato dai conflitti, quello che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella lancia ricevendo al Quirinale il corpo diplomatico. Appuntamento classico, prima di Natale, nel salone dei Corazzieri per scambiarsi gli auguri e fare il punto sulla situazione “mondo”.
Naturalmente dopo l’elenco delle aree calde del mondo c’è la domanda che più ci riguarda: cosa fa l’Europa? Cosa fanno i paesi della comunità internazionale davanti a tante guerre? Il Capo dello Stato non solo non la elude, ma dice chiaramente che “i fronti di guerra si moltiplicano rapidamente e la comunità internazionale non riesce a contrastarli” ma “non si tratta di una impotenza oggettiva. Come sovente accade, è il risultato di scelte, più o meno consapevoli”. Quindi non bisogna smettere di praticare il multilateralismo nè farsi ingannare da formule “accattivanti” ma alla fine vuote e lontane dall’interesse comune come quella del “multiallineamento”, delle alleanze a geometrie variabili. In un mondo così complesso nessuno ce la fa da solo, nessuno si salva da solo.