La provincia di Messina è stata in queste ore epicentro di un violento nubifragio che ha colpito sia la costa jonica che quella tirrenica, causando allagamenti, colate di fango, strade interrotte e abitazioni evacuate.
Nel comprensorio jonico, da Santa Teresa a Savoca, sono state numerose le segnalazioni di strade e scantinati allagati, tombini saltati, disagi alla circolazione stradale, danni agli stabilimenti balneari e paura in spiaggia, come avvenuto a Roccalumera con tre persone a bordo di un’imbarcazione che ha rischiato di affondare. A Taormina domenica la funivia è stata provvisoriamente sospesa.
Nel messinese le situazioni più critiche si sono registrate sul versante tirrenico a Naso, Gliaca di Piraino, Brolo e Gioiosa Marea, dove è stato necessario l’intervento delle associazioni di volontariato con le idrovore del dipartimento della Protezione civile siciliana. Solo all’alba i volontari hanno potuto lasciare i luoghi flagellati dal maltempo. Il transito è stato interrotto sulla strada Piraino-Brolo e a Piraino, dove si sono registrate frane lungo le strade provinciali San Leonardo e Piraino Centro è stato necessario evacuare anche alcune abitazioni. Allagamenti e volontari in azione per liberare le strade dal fango anche a Oliveri e a Gioiosa Marea in località Skino‚ sulla strada statale 113. Disagi pure a Stromboli con torrenti in piena e una struttura ricettiva evacuata a scopo precauzionale, anche se già durante la notte è rientrato l’allarme per un possibile rischio alluvione.
Il capo della Protezione civile regionale, Salvo Cocina, è stato in costante contatto con i sindaci, a cui ha raccomandato di “curare l’incolumità delle persone nei piani bassi e degli automobilisti nei sottopassi e attivare i mezzi di movimento terra per spostare il fango e per dare sfogo a mare all’acqua”. “Alcune ore di pioggia, di cui una molto intensa – dice -, hanno provocato allagamenti e colate di fango nella fascia costiera. Case allagate e strade interrotte per il fango. Conoscendo le morfologie di queste aree, probabilmente sono state occluse alcune ‘saie’ (corsi d’acqua) ma questo si vedrà dopo a emergenza cessata”.
