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venerdì, Novembre 22, 2024
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Lo stato depressivo nel tempo della pandemia

Si sta attraversando un brutto periodo nel nostro paese e lo conferma il comunicato non solo dei contagi in crescita, ma l’aumento della depressione, insieme ad altri disturbi come gli attacchi di panico e le psicosi, che interesserebbero un italiano su quattro, con cui gli esperti si confrontano ogni giorno. In realtà non se ne parla tanto nelle varie reti televisive perchè l’informazione appare tutta concentrata sul contrasto al virus malefico. Tuttavia potrebbe risultare utile cercare una possibile via d’uscita per le persone che sono soggette ad atteggiamenti deprimenti.
Purtroppo l’audience obbliga a trattare aspetti di irrilevante dissidio politico, a soffermarsi sul tipo di poltrona da conquistare, a conoscere l’effetto della pandemia sull’economia. Tutto questo sarà opportuno, ma non giova alla realtà del paese sotto pressione, mette a disagio le persone che vivono nella paura e provano la tristezza delle emozioni che buttano giù, condizionano la mente ed il corpo, facendo scatenare patologie di insofferenza e mal sopportazione del mondo circostante. Questo tempo costringe a passare da un farmaco all’altro, oltre al virus ci sono le malattie del cuore, vari tipi di tumori, problemi neurologici, l’ansia e la depressione e non si riesce più ad avere fiducia di potercela fare, come qualche anno fa, si resta delusi e stanchi perchè non si vede, in modo solerte, l’aiuto dello stato, delle istituzioni, del volontariato che rispondono ai bisogni emergenti.
La verità è che ci deve essere uno sforzo comune, un sostegno reciproco, un’attenzione solidale che si curi del benessere psicofisico e sociale, favorisca relazioni possibili senza assembramenti, confusioni o conflittualità, rafforzi il desiderio di guarigione e di liberazione da ogni male. Inoltre è bene elevare al Signore la preghiera di benedizione e di ringraziamento della vita che ci è donata, dei benefici ricevuti, della pace e della forza di camminare, nonostante le fermate, le cadute, le privazioni incontrate. Pare che nessuno possa starsene tranquillo e sereno, al sicuro nelle proprie case, siamo dentro un sistema di rapporti, in connessione, dove le persone si possono certamente incontrare, ma nei limiti consentiti, per trarre vantaggi dal contributo di tutti e favorire un clima di collaborazione, di vigile attenzione, di reciprocità che si nutre d’amore, di rispetto e di fraternità.

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