Sig. Sindaco, “Il limite massimo di velocità per un’autovettura nei centri abitati è di 50 km/h”. In tutta Italia. Così recita l’art.142 della Gazzetta Ufficiale per quanto riguarda i “limiti di velocità” in città e nei paesi. Solo che a Furci Siculo questo limite è stato disatteso, tarato arbitrariamente a 40 chilometri orari dalla passata amministrazione. Ricordo che il provvedimento è stato adottato dall’allora sindaco Foti perché un motorino ha investito una ragazza uccidendola. L’ordinanza forse andava bene a quel tempo, ma ora le cose sono cambiate con l’autovelox, per cui gli automobilisti si controllano nella guida e si adeguano a quelle che sono le disposizioni nazionali. Sindaco ascolti, dal lungomare di S.Alessio a quello di Alì Terme il limite massimo è di 50 kmh mentre a Furci non si devono superare i 40 chilometri, pensi che sono stato multato perché ho avuto d’ardire di marciare sul lungomare a 41 km/h / (col bonus di 5) cioè camminando a passo di danza, durante una afosa giornata di luglio. Il fatto è molto grave, non perché non posso pagare la sanzione, ma perché mi immedesimo nei tanti pendolari che viaggiano da un lungomare all’altro per motivi di lavoro per guadagnare 30 euro e ne devono pagare invece 46, perché beccati dall’autovelox tarato a 40. Le proteste sono tante sindaco, principalmente da parte dei lavoratori pendolari, ma soprattutto dai cittadini di Furci, per tutti: è stato adottato questo stratagemma per fare cassa e impinguare il bilancio comunale. Le chiedo: perché non si adegua alle disposizioni nazionali, perché non si allinea con tutti gli altri Comuni dello stesso territorio (S.Alessio, S.Teresa, Roccalumera, Nizza e Alì Terme), perché se è vero che tutto il comprensorio mira a diventare un’unica bandiera blu, necessariamente i sei Comuni devono marciare con le stesse regole e gli stessi provvedimenti. Tra meno di un anno si vota a Furci Siculo, e Lei ha fatto tanto, tantissimo per il paese, dia un’altra pennellata della sua bravura: riporti il limite di velocità a 50 chilometri orari. Con stima. (Pino Prestia direttore della Gazzetta Jonica)