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mercoledì, Aprile 2, 2025
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La Sicilia in vetrina al Metropolitan Museum of Art di New York

L’estate newyorkese si tinge dei colori della Sicilia e della Sardegna, grazie a due importanti iniziative di scambio culturale che vedono protagonisti il Museo Archeologico Antonio Salinas di Palermo e la Fondazione Mont’e Prama. Il Metropolitan Museum of Art di New York accoglierà infatti alcuni preziosi reperti provenienti da Selinunte e uno dei celebri Giganti di Mont’e Prama, segnando un nuovo capitolo nella collaborazione tra l’Italia e il prestigioso museo statunitense.

Selinunte e il Met: un legame storico rinnovato

Tre importanti oggetti provenienti dagli scavi dell’antica Selinunte sono già arrivati al Met, grazie a un prestito a lungo termine con il Museo Salinas di Palermo. Si tratta di una metopa, un altarino di terracotta e una lampada di marmo, testimonianze di una civiltà che fiorì in Sicilia oltre 2.500 anni fa. In cambio, il Metropolitan ha concesso al museo siciliano il prestito per tre anni di quattro brocche cipriote risalenti al 750-600 a.C., provenienti dalla celebre collezione Cesnola.

Questo scambio si inserisce nel quadro degli accordi legati al tesoro di Morgantina, acquisito dal Met negli anni ’80 e restituito all’Italia dopo lunghe trattative. Se inizialmente era previsto che questi reperti tornassero periodicamente a New York, nel 2023 si è deciso di lasciarli stabilmente in patria per evitare rischi legati ai continui spostamenti. Da qui è nata l’idea di un programma triennale di prestiti, che oggi porta al Met alcuni dei tesori di Selinunte.

A partire dal 25 maggio, le gallerie greco-romane del Met ospiteranno Manneddu, uno dei Giganti di Mont’e Prama, colossi di pietra risalenti al 900-750 a.C., simbolo della cultura nuragica della Sardegna. La scultura, alta oltre due metri, resterà esposta per sei mesi, fino al 6 dicembre, segnando la sua prima apparizione negli Stati Uniti e la seconda fuori dall’Italia.

L’ambasciatrice italiana a Washington, Mariangela Zappia, ha sottolineato l’importanza di questa esposizione per far conoscere al pubblico americano il fascino e il mistero della civiltà nuragica, una delle più affascinanti e meno conosciute dell’antichità.

La collaborazione tra Italia e Met

Gli scambi culturali tra l’Italia e il Metropolitan Museum si inseriscono in un clima di rinnovata collaborazione, dopo le tensioni del passato legate alla restituzione di opere acquisite con metodi controversi. Negli ultimi anni, il Met ha avviato una revisione delle sue collezioni, con la creazione di una task force incaricata di verificare la provenienza di opere giunte al museo tra gli anni ’60 e ’90 attraverso mercanti d’arte coinvolti in indagini internazionali.

Per il direttore del Met, Max Hollein, questi nuovi accordi rappresentano “un passo avanti nelle relazioni tra il museo e l’Italia”. Anche la direttrice del Museo Salinas, Caterina Greco, ha ribadito l’importanza di costruire rapporti basati su “una reciprocità autentica”, non solo nello scambio di opere, ma anche “nella collaborazione scientifica tra istituzioni culturali”.

Un’iniziativa che non solo rafforza il legame tra l’Italia e il Met, ma contribuisce a valorizzare il patrimonio archeologico italiano su scala globale.

(Marta Galano)

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