A bordo della Uss Harry Truman (Mare del Nord), 26 ott. (askanews) – Un velivolo militare bimotore turboelica, il C-2 Greyhound, dell’aviazione statunitense, trasporta un gruppo di 12 giornalisti embedded dall’aeroporto militare di Prestwick, nella parte occidentale della Scozia, in mare aperto, nelle acque del Mare del Nord sulla nave americana USS Harry S. Truman. Parte da qui la maxi-esercitazione marittima della Nato “Neptune Strike 2024” (NEST 24-2), una delle principali attività di vigilanza rafforzata della Nato, in programma fino al 31 ottobre. Una esercitazione congiunta che vede impegnate diverse aree, dal Mediterraneo centrale e dall’Adriatico fino al Mare del Nord e al Mar Baltico.
Neptune Strike permetterà all’Alleanza di “assumere il controllo operativo di capacità di guerra marittima all’avanguardia di numerosi alleati, tra cui diverse portaerei e gruppi d’assalto di spedizione che saranno dispiegati in diversi domini operativi”.
Alla maxi-operazione in tutta Europa partecipano circa 20 navi di superficie e sottomarini, insieme a forze per operazioni speciali e numerosi aerei, con oltre 15.000 militare impegnati.Le nazioni che partecipano all’esercitazione sono: Albania, Belgio, Canada, Finlandia, Germania, Grecia, Italia, Lituania, Paesi Bassi, Norvegia, Portogallo, Romania, Spagna, Svezia, Turchia, Regno Unito e Stati Uniti.
Il contesto in cui si inserisce Neptune Strike è delicato anche per l’attacco, nella notte,di Israele all’Iran. Tuttavia la Neptune Strike era stata già programmata da tempo e non in seguito ai recenti sviluppi in Medio Oriente. Certo è che la Nato è sempre più impegnata in operazioni di deterrenza e difesa collettiva.
Le attività comprendono, tra l’altro, sbarchi anfibi, operazioni antimine, smaltimento di ordigni esplosivi e difesa dai droni.NEST 24-2 è condotta dalla Naval Striking and Support Forces NATO (STRIKFORNATO), con sede a Oeiras, in Portogallo.
La serie Neptune Strike rientra nel Progetto Neptune, avviato nel 2020, con l’obiettivo di migliorare il ritmo e la flessibilità del comando e del controllo delle forze navali d’attacco e anfibie. (Di Serena Sartini)