Sono stati depositati al Tar di Catania due ricorsi contro il comune di Santa Teresa di Riva da parte della compagnia telefonica Iliad, che chiede l’annullamento dei provvedimenti dell’ufficio tecnico con i quali sono stati revocati i permessi di installazione di due antenne 5G sul territorio comunale. Il colosso telefonico, lo scorso 25 luglio, aveva presentato al comune santateresino la richiesta per poter costruire due stazioni radio e, non avendo ottenuto entro i 90 giorni le concessioni autorizzative, ha iniziato i lavori sfruttando il silenzio-assenso. Le stazioni sono state installate in due terreni privati affittati dalla Iliad: uno a pochi metri dell’autostrada Messina-Catania, in via Monsignor Antonino Celona, e l’altro a Scorsonello, vicino al confine con il comune di Savoca. Le proteste di cittadini ed associazioni hanno portato a galla il malcontento, facendo emergere alcune perplessità su come è maturato il diritto della compagnia telefonica. Il comune adesso si costituirà in giudizio dove difenderà le motivazioni che hanno indotto gli uffici a bloccare le due installazioni: per entrambe le antenne viene fatta rilevare l’altezza delle stesse superiore a 3/4 volte quella consentita dalla legge e l’assenza nei progetti delle scatole nere che registrano i livelli di potenza e che riescono a bloccare automaticamente le stazioni radio in caso del superamento dei livelli stabiliti. Per l’antenna di via Celona viene anche contestata ad Iliad la presenza, nel raggio di 200 metri, di un asilo e di un istituto scolastico alberghiero, classificati come edifici sensibili, ed una distanza dall’autostrada inferiore a 60 metri. Adesso la partita si gioca in tribunale mentre cresce l’apprensione dei cittadini che abitano nelle zone vicine alle due antenne.