Milano, 27 dic. (askanews) – Per il caso della giovane reporter Cecilia Sala detenuta in Iran “tutto il Governo, in primis il Presidente Giorgia Meloni e il Ministro Tajani, si è mosso per farla liberare”. Così il ministro della Difesa Guido Crosetto sui social. “Ogni persona che poteva e può essere utile per ottenere questo obiettivo si è messa al lavoro”, ha aggiunto. Secondo Crosetto “le trattative con l’Iran non si risolvono, purtroppo, con il coinvolgimento dell’opinione pubblica occidentale e con la forza dello sdegno popolare, ma solo con un’azione politica e diplomatica di alto livello. L’Italia lavora incessantemente per liberarla, seguendo ogni strada”.
Sala, giovane reporter, è in una cella di isolamento: a quanto si apprende si trova “in buone condizioni fisiche” ed è “molto determinata a difendere il suo lavoro”. L’ambasciatrice d’Italia Paola Amadei ha effettuato una visita consolare per verificare le condizioni e lo stato di detenzione della dottoressa Sala. La famiglia è stata informata dai risultati della visita consolare.
Il suo telefono si è riacceso nel pomeriggio di venerdì 20: “Cecilia ha chiamato sua madre e le ha detto che era stata arrestata, portata in carcere e che aveva avuto il permesso di fare una breve telefonata. Non ha potuto dire altro”, aggiunge la nota. “Da quel momento è cominciata l’attività delle autorità italiane, in cui riponiamo tutta la nostra fiducia e con cui siamo in costante contatto, per capire cosa sia successo e per riportarla a casa”, viene aggiunto da Chora.