Intervista esclusiva a tutto campo con il sottosegretario e senatore Claudio Durigon, commissario regionale della Lega in Sicilia
Era il 7 febbraio quando Matteo Salvini lo ha nominato commissario regionale per la Lega in Sicilia. Sulla stampa trapelava un partito in subbuglio nell’Isola. Da allora sono trascorsi due mesi e, con le elezioni Europee alle porte, il senatore e sottosegretario Claudio Durigon traccia un primo bilancio, rivendicando le battaglie e l’azione politica della Lega a livello nazionale e regionale.
In Sicilia il Carroccio può contare su sei parlamentari regionali, due assessori di cui uno vicepresidente della Regione, deputati, senatori, numerosi amministratori locali. Tra cui il sindaco di Furci Siculo Matteo Francilia, che è anche consigliere a palazzo Chigi del vicepremier Salvini oltre ad essere il responsabile regionale enti locali della Lega in Sicilia.
“Quando sono arrivato – spiega Durigon – ho trovato una grande classe dirigente. Una squadra vera, forte che nasce dal consenso ottenuto dalla volontà popolare nelle varie tornate elettorali che si sono susseguite negli ultimi anni”. Durigon, classe 1977 originario di Latina, è sottosegretario al Lavoro del governo Meloni ed è stato sottosegretario anche nel governo Conte I e nel governo Draghi. Uomo di fiducia di Matteo Salvini.
La sua nomina è arrivata in un momento di particolare fibrillazione della Lega in Sicilia, che ha riguardato anche l’allora commissaria regionale Annalisa Tardino.
“Sono stato nominato per traghettare la Lega in questi mesi di avvicinamento alle elezioni Europee e per consentire ad Annalisa di occuparsi della campagna elettorale in qualità di capolista della Lega nella circoscrizione isole. Tra l’estate e l’autunno si svolgeranno i congressi del partito e anche in Sicilia sarà eletto un nuovo responsabile regionale”.
Quale è stato il suo principale compito in questi mesi?
“Amalgamare e creare i presupposti per la campagna elettorale che, sono sicuro, saprà valorizzare il profilo dei nostri candidati sul territorio e portarci ad un risultato importante”.
A che punto è la definizione delle liste?
“A breve ufficializzeremo i candidati”.
Qualche anticipazione?
“Come detto Annalisa Tardino sarà la nostra capolista. Hanno dato inoltre la disponibilità a candidarsi l’assessore regionale Mimmo Turano e Raffaele Stancanelli”.
Ci sarà anche un rappresentante messinese in lista?
“Anche il senatore messinese Nino Germanà ha dato la sua disponibilità a mettersi in gioco. Nei prossimi giorni definiremo gli ultimi dettagli”.
Saltato l’accordo con l’Mpa Lombardo, nelle scorse ore è stata formalizzata invece l’intesa con l’Udc di Cesa. Qual è l’obiettivo?
“E’ un accordo che si basa su punti politici importanti, certo che l’Udc saprà dare un contributo prezioso alla lista per le Europee. Noi vogliamo lanciare un messaggio molto chiaro: il centrodestra può vincere le elezioni europee e non fare accordi e accordicchi con il Pse, con i socialisti europei. In questo senso l’intesa con l’Udc dà una forza maggiore a questo obiettivo strategico che vogliamo perseguire”.
L’accordo con l’Udc è anche un modo per dare un volto moderato alla Lega o una risposta a chi dice che siete troppo schiacciati a destra?
“La Lega ha una sola posizione, che riteniamo fondamentale per il nostro Paese: governare l’Europa con il centrodestra. Non accettiamo altre formule di governo che non siano queste. Non abbiamo mai votato Ursula von der Leyen e non la voteremo. Riteniamo che portare a Bruxelles una politica economica di centrodestra, come tra l’altro stiamo già facendo con il governo italiano, possa essere la soluzione migliore per questo progetto”.
Cosa pensa della lista di Cateno De Luca, che vanta tra le sue fila anche ex leghisti?
“Valuteranno gli elettori se scegliere un progetto concreto per il futuro dell’Italia e dell’Europa o una lista frutto di accordi meramente elettorali, orientata esclusivamente all’elezione e senza un terreno solido sotto i piedi”.
Per le Europee De Luca ha arruolato anche sovranisti ed euroscettici. Potrebbe drenare voti alla Lega?
“De Luca ha aggregato un po’ di tutto nella sua lista al solo scopo di ottenere un minimo risultato elettorale. In politica, però, non sempre uno più uno fa due. Credo che la sua strategia da pigliatutto sia chiara agli elettori e penso che non ripeterà il suo exploit”.
Capitolo Ponte sullo Stretto. Cosa significa per la Sicilia e il Sud?
“Il Ponte è un’opera strategica e fondamentale. Il Sud in generale ha vissuto epoche e stagioni con finanziamenti a pioggia senza che abbiano mai generato significativi riflessi sull’economia, sulla crescita o sui posti di lavori. Cosa serve e cosa manca al Sud? Servono servizi e infrastrutture e i servizi nascono con le infrastrutture”.
Cosa obietta a chi critica il Ponte, a chi lo giudica una “follia”?
“Oggi chi è contro il Ponte, così come su tante opere progettate o realizzate in passato, è su una posizione politica demagogica. Non serve soltanto a unire Reggio Calabria e Messina, il Ponte è la grande opera che farà da moltiplicatore di tutte le infrastrutture ad esso collegate. Ci sono 60 miliardi di investimenti oltre al Ponte destinati per i prossimi anni alla Calabria e la Sicilia. Inoltre l’imponenza e l’importanza del Ponte può far sì che l’Italia sia ancora più forte e protagonista al G7”.
Tra i cantieri aperti in Sicilia c’è anche il raddoppio ferroviario Messina Catania. Come stanno procedendo i lavori? Nella galleria Sciglio sono iniziate le attività propedeutiche di scavo della Talpa..
“Come ha detto il ministro Salvini, con il centrodestra dalle parole si passa ai fatti. I lavori per la galleria Sciglio rappresentano uno dei principali interventi previsti per la nuova linea Messina-Catania. Un importante passo avanti per rendere la Sicilia competitiva anche nei trasporti. Non possiamo permetterci un’Italia a due velocità. Le infrastrutture saranno il pilastro per far ripartire la Sicilia, il Sud e rilanciare tutta l’Italia”.
Tema siccità. La Regione ha chiesto al governo la dichiarazione di stato di emergenza nazionale.
“E’ un problema annoso che non riguarda solo la Sicilia. Stiamo mettendo in campo grandi investimenti con il Pnrr sulle dighe. Il ministro Salvini coordina la cabina di regia sull’emergenza idrica e abbiamo nominato un commissario straordinario per la siccità. Siamo impegnati con interventi urgenti anche in Sicilia per risolvere le inefficienze del passato sulla gestione idrica, accelerando il completamento delle opere e sbloccando finanziamenti”.
Ultima domanda sul centro di cardiochirurgia pediatrica dell’ospedale di Taormina. Cosa si sta facendo per evitare il rischio chiusura?
“I nostri dirigenti sono impegnati per scongiurare questo scenario e garantire una soluzione strutturale per i medici, famiglie e per i piccoli pazienti. Le interlocuzioni tra Ministero, rappresentanti e Istituzioni locali stanno andando avanti a vari livelli e siamo fiduciosi. Sulla rete ospedaliera stiamo cercando di dare una risposta ad esempio anche a Siracusa. La sfida in Sicilia sulla sanità è molto forte, con le problematiche che ci sono il Governo è al lavoro per mettere in campo tutte le azioni e gli interventi utili”.
(Dario Rinaldi)