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Intervento al cuore al Ccpm di Taormina salva un neonato venezuelano. Solidarietà internazionale per il piccolo di due mesi

Solidarietà internazionale per salvare il cuoricino di Emmanuel, bimbo venezuelano di appena due mesi operato al Centro di cardiochirurgia pediatrica di Taormina.

Nato all’ospedale “Ana Teresa de Jesús Ponce” nello Stato di La Guaira, in Venezuela, Emmanuel – come ricostruisce l’Ansa – ha manifestato fin dai primi giorni di vita una grave patologia cardiaca che ha richiesto cure impossibili da eseguire nel suo Paese, a causa della mancanza di strutture adeguate.

I genitori di Emmanuel, Luis Granadino ed Emelis Esculpis, residenti a Maiquetía, non si sono arresi. Emelis, insegnante di scuola materna, e Luis, tecnico di stampanti, hanno affrontato una vera e propria corsa contro il tempo. “Dopo vari interventi e cure – racconta Emelis –  i medici hanno capito che solo un’operazione urgente poteva salvarlo”.

Determinati a trovare una soluzione, i genitori si sono rivolti alla Fondazione Germano Chincherini, che collabora da anni con il Bambino Gesù di Taormina. La fondazione non solo ha aiutato la famiglia a raggiungere l’Italia, ma si è anche fatta carico delle procedure burocratiche e del costo dell’operazione, stimato in circa 16mila euro.

Grazie alla collaborazione con l’associazione israeliana Save A Child’s Heart (SACH) di Tel Aviv, la richiesta di supporto economico è stata accolta tempestivamente, permettendo all’ambasciata italiana in Venezuela di rilasciare un visto per cure mediche. Questo coordinamento internazionale ha garantito a Emmanuel l’accesso all’intervento salvavita.

Una volta giunto a Taormina, Emmanuel è stato operato d’urgenza dal team diretto dal primario Sasha Agati presso il Ccpm. L’operazione, eseguita con successo, ha corretto la grave cardiopatia congenita del neonato. Attualmente, il piccolo è in fase di recupero e sta mostrando rapidi progressi, pronto a tornare tra le braccia della sua mamma.

“È molto difficile uscire da queste situazioni in un Paese dove tutto è scarso. Grazie a Dio e grazie alla catena umana attivatasi – ha detto commossa Emelis, la mamma – usciremo presto da tutto questo incubo che abbiamo dovuto vivere con il nostro bambino”.

Soddisfazione è stata espressa anche dall’Ambasciata d’Israele in Italia, che ha voluto sottolineare la “straordinaria rete di collaborazioni e donazioni internazionali” e ricordare come l’intervento sia stato reso possibile “grazie alla Fondazione Germano Chincherini Ente Filantropico e all’onlus israeliana Save A Child’s Heart (SACH), che porta avanti collaborazioni salvavita in tutto il mondo”.

“Il significato di questa cooperazione – hanno aggiunto dall’Ambasciata israeliana – è particolarmente toccante perché, proprio mentre Emmanuel veniva operato in Sicilia, negli stessi giorni un team di chirurghi provenienti da Tanzania e Zambia, formatisi per cinque anni in Israele e in missioni congiunte di medici israeliani e italiani, stava salvando vite umane in Zambia. Da più di un decennio il המרכז הרפואי וולפסון – Wolfson Medical Center e il CCPM collaborano per formare medici e aiutare in paesi come la Tanzania e lo Zambia”.

(Immagini dai social Ambasciata d’Israele in Italia)

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