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venerdì, Novembre 22, 2024
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Infermiera aggredita all’ospedale Papardo, l’allarme dei sindacati

Ancora un’aggressione in corsia in ospedale. È successo al Papardo di Messina nei giorni scorsi: un’infermiera è stata colpita da un paziente. A denunciare l’episodio è stato il segretario generale della Uil-Fpl di Messina, Livio Andronico. Si tratta di un’infermiera impiegata nel reparto di Medicina che è stata aggredita verbalmente dal paziente, il quale l’ha poi violentemente spintonata. La donna, dopo essere stata visitata, ha riscontrato una spalla contusa. Sul posto, oltre alla guardia privata, sono intervenuti gli agenti della Polizia che hanno sedato gli animi e identificato l’aggressore.
Per il segretario provinciale di Ugl Salute Messina Fabrizio Denaro e il segretario provinciale Utl-Ugl Tonino Sciotto “la nuova aggressione di un operatore sanitario, questa volta al Papardo, è la conferma di un preoccupante trend che negli ultimi mesi si sta consolidando, e che vede tristemente gli ospedali messinesi al centro della cronaca regionale e nazionale. Ugl Salute Messina ha più volte evidenziato (a volte ascoltato a volte no) negli ultimi mesi le criticità del sistema, fatto proposte e dato atto di alcune positive iniziative intraprese dalle Direzioni Generali delle Aziende sanitarie cittadine per contrastare questo fenomeno. Rimane prioritaria l’attivazione di posti di pubblica sicurezza h24 presso tutti i presidi ospedalieri. Le aziende sanitarie, le organizzazioni sindacali, i cittadini devono collaborare per avviare una vera e proprio guerra culturale e di civiltà, l’obiettivo deve essere di far tornare gli ospedali luoghi sicuri per chi ci lavora e per chi è costretto ad accedervi per motivi di salute. Le proposte sono quelle legate alla prevenzione e alla repressione e tolleranza zero verso gli atti di violenza verbale e fisica 1)prevenzione per migliorare la comunicazione tra personale sanitario e pazienti e familiari, formazione del personale nella cosiddetta medicina narrativa, utilizzo di tecnologie innovative quali bodycam, pulsanti anti aggressione collegate con le forze dell’ordine; 2)repressione e tolleranza zero, quindi applicazione del d.lgs. 31/2024 che prevede che scatti la procedura d’ufficio, senza querela, per le aggressioni del personale sanitario. Inoltre le Direzioni delle strutture ospedaliere dovrebbero dare applicazione, non solo formale, al DA 1603 sulla prevenzione delle aggressioni del personale sanitario, ed avviare campagne di sensibilizzazione dirette ai cittadini. Non dimentichiamo la cronica carenza di personale, soprattutto nelle aree critiche che rappresenta un’aggravante a questa situazione”.

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