In occasione della Giornata mondiale in ricordo delle vittime della strada: l’urgenza della sicurezza stradale in Sicilia
Novembre è il mese in cui si celebra la Giornata mondiale in ricordo delle vittime della strada, istituita dalle Nazioni Unite per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle drammatiche conseguenze degli incidenti stradali e promuovere una cultura della sicurezza stradale. Questa ricorrenza è un’occasione importante per onorare la memoria delle vittime, offrire sostegno alle famiglie e favorire un cambiamento culturale che porti a una maggiore consapevolezza alla guida.
Particolare attenzione va posta ai giovani, affinché sviluppino comportamenti responsabili non solo alla guida di autovetture, ma anche nell’utilizzo di monopattini, biciclette e ciclomotori, mezzi sempre più diffusi.
La situazione in Sicilia: un aumento preoccupante
Gli ultimi dati resi noti dall’Istat tracciano un quadro preoccupante per la Sicilia nel 2023: sono stati registrati 10.830 incidenti stradali, con un bilancio di 241 morti e 15.855 feriti, segnando un aumento del 3,7% nei sinistri, del 4,3% nei feriti e del 6,6% nelle vittime rispetto al 2022.
Nel periodo 2001-2010 le vittime della strada si sono ridotte sul territorio regionale del 23,6%, meno della media nazionale (-42,0%); fra il 2010 e il 2023 si registrano variazioni, rispettivamente, di -13,6% e -26,1%. Un dato allarmante riguarda l’aumento dell’indice di mortalità regionale, passato da 2,0 a 2,2 decessi ogni 100 incidenti, in controtendenza rispetto alla media nazionale, che è scesa da 1,9 a 1,8.
Le strade più pericolose
Le principali criticità si concentrano lungo le statali 115, 113, 114 e 121, che registrano il maggior numero di incidenti. Sulla statale 626 e sulla 385 si rilevano invece gli incidenti più gravi.
Nello specifico, l’incidentalità rimane alta lungo la costa e nei comuni capoluogo di provincia: ancora in evidenza le criticità della SS115, lungo la quale si registra il maggior numero di incidenti (159, con 7 decessi e 293 feriti), della SS113 (150 incidenti, 4 morti e 232 feriti) e delle SS114 (l’Orientale sicula) e SS121, mentre sulla SS626 gli indici di mortalità e di gravità raggiungono rispettivamente 57,1 e 17,4 e sulla SS385 dove gli indici di mortalità e di gravità sono rispettivamente 50,0 e 25,8.
L’indice di mortalità diminuisce nella provincia di Agrigento, rimane stabile nella provincia di Palermo, di Messina e di Ragusa mentre cresce in tutte le altre province. Nel 2023 il maggior numero di incidenti (8.298, il 76,6% del totale) si è verificato sulle strade urbane, provocando 117 morti (48,5%) e 11.585 feriti (73,1%). Rispetto all’anno precedente il numero dei sinistri aumenta in ogni categoria di strada.
I tratti stradali più a rischio
L’incremento percentuale maggiore si registra sulle autostrade e i raccordi (+13,2%), seguite dalle strade urbane (+3,2%) e da altre strade (3,0%). Nel corso del 2023 gli incidenti più gravi si registrano sulle strade extraurbane (5,4 decessi ogni 100 incidenti) e sulle autostrade (3,3 decessi ogni 100 incidenti). Sulle strade urbane il 43,5% dei sinistri stradali si verifica lungo un rettilineo, percentuale che sale al 54,5% sulle strade extraurbane.
Nell’ambito urbano gli incidenti che avvengono nei pressi di un incrocio rappresentano il 32,9% del totale, seguono quelli che si verificano nei pressi di una intersezione (14,3%), di una curva (5,7%) e di una rotatoria (2,5%). Lungo le strade extraurbane il 26,3% avviene nei pressi di una curva, l’8,1 ad un incrocio, il 7,4% ad una intersezione e l’1,3% ad una rotatoria.
I momenti del giorno e i periodi dell’anno più critici
Nel periodo gennaio-aprile si sono registrati in Sicilia 3.170 incidenti (29,3%) mentre tra maggio e settembre, in coincidenza del periodo di maggiore mobilità per vacanze, se ne contano 4.859 (il 44,9% di quelli avvenuti durante l’anno), in cui hanno subito lesioni 7.126 persone (44,9%) e 101 sono decedute (41,9%). I mesi più critici sono stati luglio ed agosto con rispettivamente il 10,1% e il 9,5% degli incidenti. A luglio inoltre, si è registrato il 12,9% delle vittime della strada.
Il 76,0% degli incidenti ha avuto luogo tra le 8.00 e le 21.00, ma l’indice di mortalità raggiunge i valori più elevati nella fascia oraria compresa tra le 5.00 e le 6.00 (9,3 morti ogni 100 incidenti), tra l’1.00 e le 2.00 (5,6 decessi), e le 2,00 e le 3.00 (4,2 morti ogni 100 incidenti), valori superiori alla media giornaliera (2,2). Il venerdì e il sabato notte si concentrano il 43,5% degli incidenti notturni, il 32,8% delle vittime e il 44,8% dei feriti. L’indice di mortalità dei soli incidenti notturni è pari a 3,0 decessi ogni 100 incidenti.
Tra le principali cause: velocità elevata e uso del cellulare alla guida
Tra i comportamenti scorretti che contribuiscono agli incidenti spiccano: mancato rispetto delle regole di precedenza; velocità troppo elevata; guida distratta, spesso legata all’uso improprio del cellulare. Questi tre fattori rappresentano il 43% delle cause accertate.
Un costo sociale ed economico pesante
L’impatto degli incidenti stradali è enorme non solo in termini di vite umane, ma anche sotto il profilo economico. Nel 2023, il costo complessivo dell’incidentalità stradale in Italia è stimato in 17,7 miliardi di euro, di cui 1,28 miliardi in Sicilia (pari al 7,3% del totale nazionale).
(Marta Galano)