Il Genio Civile di Messina ha sentenziato, dopo le note polemiche sulla criticità e sulla stabilità della passerella sul torrente Pagliara, tra il lungomare di Furci Siculo e Roccalumera, di chiuderla, di transennarla. Ed i sindaci dei due Comuni si sono attivati a chiudere l’accesso tramite barriere in ferro. Giustissimo. Nel mentre tante persone, soprattutto giovani, ne approfittavano, andando contro legge, per attraversare abusivamente la via di fuga per raggiungere Furci Siculo o Roccalumera. Fatto sta che è successo un incidente e ci sarebbero state complicazioni per la ragazza che è caduta dal monopattino all’interno della via di fuga, sbarrata dai due lati e quindi vietata alla fruizione pubblica. Il sindaco di Roccalumera ha pensato di chiudere l’accesso con lastroni di cemento che neanche i carri armati potrebbero superare. Dimenticando che la passerella è, e rimane, una via di fuga, da utilizzare per qualsiasi emergenza (anche se momentaneamente chiusa): un brutto incidente sul ponte Pagliara con la strada che resterebbe chiusa per ore; cedimento, evento sismico. In questo caso come farebbero a passare le ambulanze, i vigili del fuoco, i soccorsi? La bretella tra Roccalumera e Furci è stata realizzata come via di fuga e tale resterà, anche se al momento chiusa e interdetta ad automobilisti, motociclisti e pedoni. Il sindaco dimentica che di recente la bretella è stata aperta ben tre volte per emergenze: quando è passata la “Talpa” per raggiungere il cantiere di S.Alessio per il doppio binario. E se dovesse passare un altro carico speciale, cosa farebbe il primo cittadino di Roccalumera? Togliere le lastre di cemento in fretta e furia non sarà certamente impresa facile. Sarebbe opportuno rivedere questa decisione (e ritornare al passato), per non creare possibili gravi problemi in vista di un improvviso evento che potrebbe ostruire il passaggio sul ponte Pagliara, tra Furci e Roccalumera. (nelle due fotto, lo sbarramento a Roccalumera prima e dopo)