“Il Poliambulatorio di S.Alessio Siculo non si tocca”. Lo ha dichiarato il sindaco di Furci Siculo, Matteo Francilia, dopo un incontro col primo cittadino di S.Alessio, Domenico Aliberti. Tutto è nato perché il Poliambulatorio dovrà essere chiuso per tre anni, per la ristrutturazione dei locali, e quindi necessita trovare altra struttura. L’Asp ha fatto capire che in mancanza di locali idonei, trasferirà il tutto presso l’ospedale di Taormina. Ciò vorrà dire che i cittadini di Furci, S.Teresa, S.Alessio, Limina, Antillo, Forza d’Agrò, Savoca, Casalvecchio e Roccafiorita e tutte le persone dei centri limitrofi, dovranno recarsi a Taormina per le visite specialistiche. E sarà problematico, soprattutto per gli anziani, per le persone fragili, per chi non ha un mezzo proprio. In questi giorni ci sono stati contatti tra i dirigenti dell’Asp ed i sindaci Aliberti e Lo Giudice. A S.Alessio non ci sono locali idonei, per cui si punta su S.Teresa di Riva. Il primo cittadino ha offerto prima lo stabile del vecchio Municipio e poi l’edificio della Guardia di Finanza, entrambi liberi. Ma ancora manca l’ok dell’Asp. E prima che tutti i servizi vengano traferiti all’ospedale di Taormina, Matteo Francilia ha chiesto un incontro con i colleghi sindaci del comprensorio, per stabilire insieme le linee da seguire. “Il Poliambulatorio deve rimanere nel nostro territorio, ha dichiarato il sindaco di Furci, per non perdere un servizio essenziale per la collettività, per tutto il comprensorio. E noi sindaci stiamo trovando la soluzione, d’intesa con l’Asp”. Intanto giunge notizia da S.Alessio Siculo, che c’è stato un incontro tra i vertici dell’Asp e l’Amministrazione Comunale, e pare che sia stato raggiunto l’accordo per mantenere il Poliambulatorio sul territorio comunale. Tutti i particolari dell’accordo raggiunto, saranno comunicati durante la seduta consiliare, convocata per il cinque ottobre alle ore 20. (nella foto amministratori e funzionari dell’Asp dopo la riunione).
Il Poliambulatorio di S.Alessio Siculo non si tocca. I sindaci di nove Comuni sollecitano l’Asp: soluzione in vista?
