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Il caso arsenico nel cantiere di Nizza approda in Parlamento a Roma, interrogazione al Ministro della Salute

Il caso della presenza di arsenico nei cantieri di lavoro del raddoppio della linea ferroviaria Messina-Catania approda in Parlamento. La deputata nazionale Stefania Marino del Pd, siciliana, ha presentato un’interrogazione parlamentare al Ministro della Salute.

La questione sta preoccupando gli amministratori e le comunità locali. In particolare, ricordiamo, che venerdì si terrà ad Alì Terme una seduta straordinaria e urgente del Consiglio comunale sul tema, mentre il sindaco di Nizza di Sicilia è in contatto con le autorità competenti.

Ecco il testo integrale dell’interrogazione dell’onorevole Marino:
“Premesso che durante gli scavi, ad opera del consorzio Messina-Catania Lotto Nord, del cantiere relativi al raddoppio della linea ferroviaria tra Taormina e Giampilieri, in particolare dalle terre e rocce di scavo della galleria “Sciglio” di Nizza di Sicilia, stoccato da mesi nei depositi a margine del cantiere è emerso una quantità di percentuale di arsenico decisamente superiori a quelle di guardia;
la scelta del consorzio di depositare temporaneamente il materiale presso il Villagio Unrra, una zona densamente abitata a poche decine di metri dal mare ha suscitato non poche perplessità nella comunità locale come la decisione, da parte del consorzio di chiedere un incontro all’Arpa e alla stazione appaltante per condividere le modalità di gestione dei predetti materiali senza, indipendentemente dall’obbligo di legge, coinvolgere l’Asp di Messina;
in particolare si parla circa 14.000 tonnellate di materiali con concentrazione di arsenico superiori ai limiti stabiliti dalla normativa e non stoccati in vasche chiuse;
dalle 14.000 tonnellate di terre contaminate emerge dai risultati delle analisi che ogni chilogrammo contiene in media 80 milligrammi di arsenico per un totale di oltre una tonnellata di arsenico che potrebbe potenzialmente disperdersi dall’area del cantiere contaminando l’ambiente circostante;
le piogge degli ultimi giorni, in particolare a quelle avvenute il 21 ottobre possono aver provocato la dispersione del metalloide nocivo nel terreno e le immagini che arrivano dai siti di stoccaggio non fanno presagire niente di buono;
in particolare dal deposito posto in contrada Volpone le forti piogge hanno portato con sé materiale stoccato nelle vasche d’accumulo dei fanghi contaminati d’arsenico;
lo stoccaggio di questi materiali da oltre tre mesi senza adeguate misure di contenimento non solo può aver contaminato l’ambiente circostante ma anche le falde acquifere con un rischio elevato di inquinamento da arsenico;
alla luce dei fatti esposti quali misure, di sua competenza e nel rispetto delle competenze in materia sanitaria della regione, si chiede cosa il Ministro intenda adottare affinché non solo si faccia chiarezza in merito allo stoccaggio dei materiali di cui sopra ma venga avviato nel territorio siciliano una mappatura dei siti a rischio biologico- sanitario per provvedere ad una loro bonifica al fine di tutelare la salute delle comunità locali”.

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