Da qualche tempo nel mio quartiere “Bucalo – Sparagonà” sono venute a mancare diverse persone, che sono state autentiche testimoni di fede, carmelitane per lo più e assidue nella partecipazione quotidiana della messa. Per quello che ho potuto constatare, purtroppo, nè i figli nè i nipoti hanno mantenuto la stessa fede, anzi rimangono ai margini della chiesa e si fanno presenti solo per le ricorrenze e le feste principali.
Tutto questo mi ha fatto riflettere e, con uno sguardo globale sulla nostra piccola comunità, ho la percezione che siamo diventati più indigenti, mancanti e bisognosi di un bene che dà forza, anima e sostiene la vita sociale.
Ripensando all’atteggiamento costante e puntuale della preghiera, all’appuntamento giornaliero con la mensa eucaristica, al rispetto del prossimo che quelle persone esercitavano continuamente, vivendo secondo Dio, mi pare si possa ipotizzare che la loro perdita abbia indebolito il tessuto sociale e determinato la disgregazione e l’isolamento nel paese.
Da qui si può anche notare l’incremento dei problemi relativi al lavoro, alla famiglia, ai giovani con danni rilevanti sul piano della salute, dell’economia e della relazione. Mi viene in mente quando il profeta Isaia ritiene che l’uomo di fede poggia sul Dio fedele e, diventando egli stesso saldo, procura solidità e stabilità alla città dell’uomo.
La fede, infatti, rivela quanto possano essere saldi i vincoli tra gli uomini, quando Dio si rende presente in mezzo ad essi. Non evoca soltanto una solidità interiore, una convinzione stabile del credente; la fede illumina anche i rapporti tra gli uomini, perchè nasce dall’amore e segue la dinamica dell’amore di Dio.
Il Dio affidabile dona agli uomini una città affidabile.
In virtù del legame con l’amore, la luce della fede si pone al servizio concreto della giustizia, del diritto e della pace, è in grado di valorizzare la ricchezza delle relazioni umane, la loro capacità di mantenersi, di essere affidabili, di arricchire la vita comune.
La fede porta alla comprensione della struttura dei rapporti umani, perchè ne coglie il fondamento ultimo ed il destino definitivo in Dio, nel suo amore, e così illumina l’attività edificante, divenendo un servizio al bene comune.
Così possiamo affermare che la fede è un bene per tutti, è un bene comune, la sua luce non illumina solo l’interno della chiesa, nè serve unicamente a costruire una città eterna nell’al di là; essa ci aiuta a edificare le nostre società, in modo che camminino verso un futuro di speranza, di pace e di giustizia.