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mercoledì, Aprile 2, 2025
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I Bronzi di Riace provenivano dalla Sicilia?

I Bronzi di Riace potrebbero non essere stati trovati dove sono stati persi. O, almeno, non del tutto. È questa la suggestiva ipotesi rilanciata dal mensile Archeo, che nel numero in edicola dedica un ampio approfondimento alle celebri statue, aprendo nuovi scenari sulla loro provenienza e sulla storia del loro ritrovamento. Mentre la versione ufficiale li colloca da sempre nelle acque calabresi, una serie di nuovi studi e testimonianze oculari suggeriscono una possibile origine siciliana, rimescolando le carte su uno dei più affascinanti misteri dell’archeologia italiana.

Le statue, tra i pochi originali greci in bronzo del V secolo a.C. giunti fino a noi, furono scoperte nel 1972 da un sub, Stefano Mariottini, al largo di Riace, in Calabria. L’ipotesi più accreditata finora è che fossero parte del carico di una nave naufragata mentre trasportava opere d’arte verso Roma. A distanza di oltre cinquant’anni, però, di quel relitto non è mai stata trovata traccia, alimentando il sospetto che la loro storia possa essere più complessa di quanto si sia sempre creduto.

Le indagini più recenti, condotte dall’Università di Catania in collaborazione con l’Università di Ferrara, hanno analizzato le terre di saldatura dei bronzi, evidenziando un dettaglio sorprendente: il materiale non proverrebbe dalla Grecia, ma dalla Sicilia, più precisamente dall’area di Siracusa. Questo ha portato alcuni studiosi, tra cui l’archeologo Luigi Malnati, a ipotizzare che le statue siano state sì realizzate in Grecia, ma poi assemblate in Sicilia, all’epoca un grande centro culturale e politico del Mediterraneo.

Se davvero i Bronzi erano a Siracusa, come sarebbero finiti in fondo al mare? Un’ipotesi affascinante ricollega la loro scomparsa alle vicende storiche della città siciliana durante la seconda guerra punica. Nel 212 a.C., Siracusa cadde sotto l’assedio romano, diventando preda di razzie e saccheggi. È plausibile che le statue fossero parte del bottino di guerra imbarcato su una nave romana diretta verso la capitale. Ma il viaggio si interruppe bruscamente, con il naufragio dell’imbarcazione.

La vera domanda, a questo punto, è: dove avvenne il naufragio? La scoperta ufficiale dei Bronzi a Riace potrebbe essere solo una parte della storia. Secondo alcuni testimoni, tra cui i fratelli Bertoni, figli di un ristoratore di Brucoli, in Sicilia, i Bronzi non erano due, ma cinque, e sarebbero stati recuperati nelle acque siciliane già nel 1971, un anno prima del ritrovamento ufficiale. Sub romani, legati forse a traffici illeciti, avrebbero ripescato e venduto parte delle statue.

Tante ipotesi, poche certezze. Il mistero della vera origine dei Bronzi di Riace rimane irrisolto, ma le nuove ricerche potrebbero fare luce su una storia che, da oltre cinquant’anni, affascina studiosi e appassionati. Nel frattempo, la Soprintendenza archeologica ha deciso di tornare a investigare nei fondali di Riace, nella speranza di trovare nuove prove. Ma se la chiave del mistero fosse nascosta altrove, magari proprio nelle acque della Sicilia?

(Marta Galano)

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