A S. Teresa di Riva e dintorni, l’estate è stata caratterizzata, ed ancora continua, da numerose celebrazioni matrimoniali che diversi giovani del territorio hanno già sancito o lo faranno tra poco pronunciando il fatidico “sì, lo voglio”. É stata una festa continua che ha messo di buon umore il nostro comprensorio, sperimentando la gioia e la felicità degli sposi che sono diventati testimoni del progetto di famiglia, fondamento della società. In tanti si sono sentiti di partecipare a questo bel momento per gli sposi da parte di parenti, di amici, del quartiere della comunità di appartenenza. Il dato significativo è stato proprio questo sentimento di vicinanza agli sposi, il desiderio di condividere la festa e di augurare ogni bene ai giovani che hanno deciso di stare insieme per tutta vita, che hanno assunto un progetto comune davanti al Signore per non essere più due ma una cosa sola, l’uno per l’altra e viceversa nella reciprocità. In realtà ha inizio una nuova storia tra gli sposi, che hanno dichiarato pubblicamente la responsabilità nei confronti dell’altro/a, che hanno acquisito l’impegno della comounione e della cura l’uno dell’altro e viceversa, nella buona e nella cattiva sorte. Gli sposi insieme hanno accettato di dedicarsi alla crescita della famiglia con i mezzi e i talenti a propria disposizione, di sostenersi valorizzandosi a vicenda e di provvedere all’educazione dei figli, divenendo annunciatori della salvezza e attivi promotori del cammino di fede nella società. Questo giorno del matrimonio, nell’ebbrezza della festa e dell’essere al centro dell’attenzione, rappresenta il compimento dell’amore pieno, con la gioia di unirsi per sempre e la bellezza di sentirsi maturi. Proprio da questa ricorrenza significativa occorre ripartire per trovare il modo di stare uniti, di percorrere la stessa strada, alla luce della Parola di Dio, per restare fedeli alle promesse assunte, per costruire nel dialogo e nella fiducia, per affrontare eventuali disagi ed ostacoli che possono subentrare. Papa Francesco parla spesso del matrimonio e dice che “non è semplicemente una cerimonia che si fa in chiesa, coi fiori, l’abito, le foto ma un sacramento che avviene nella Chiesa, e che anche fa la Chiesa, dando inizio ad una nuova comunità familiare” che riceve la benedizione del Signore e ci vuole coraggio per amarsi così come Cristo ama la Chiesa. In verità “il sacramento del matrimonio è un grande atto di fede e di amore: testimonia il coraggio di credere alla bellezza dell’atto creatore di Dio e di vivere quell’amore che spinge ad andare sempre oltre, oltre sé stessi e anche oltre la stessa famiglia con una vocazione missionaria, che significa avere nel cuore la disponibilità di farsi tramite della benedizione di Dio e della grazia del Signore per tutti. Infatti gli sposi cristiani partecipano in quanto sposi alla missione della Chiesa. E ci vuole coraggio per questo”. Questi uomini e queste donne, che sono così coraggiosi sono una risorsa essenziale per la Chiesa, per la comunità in cui abitano ed anche per tutto il mondo!!