Le difficoltà per i giovani in Sicilia che cercano lavoro o vogliono avviare un’attività sono note. Difficoltà confermate dall’ultimo rapporto di Confartigianato, che ha stilato l’Indice dei territori youth-friendly per impresa e occupazione. L’Isola figura tra le cinque regioni con le condizioni peggiori, insieme a Molise, Sardegna, Calabria e Basilicata. Anche a livello provinciale, Siracusa è tra le città con maggiori difficoltà, accanto a Isernia, Foggia, Vibo Valentia e Taranto.
L’indagine è stata presentata a Roma, alla Convention annuale dei Giovani Imprenditori di Confartigianato, che ha lanciato un allarme sulla crescente inattività giovanile in Italia. Il nostro Paese è ultimo in Europa per numero di giovani tra i 25 e i 34 anni che non cercano lavoro: ben 1,6 milioni, con un tasso di inattività del 25,4%, contro una media europea del 15%.
L’Indice youth-friendly di Confartigianato analizza 13 indicatori, tra cui il tasso di occupazione under 35, la presenza di giovani imprenditori, la collaborazione tra scuola e aziende, la diffusione dell’apprendistato e il saldo migratorio dei giovani verso altre regioni o l’estero. La classifica regionale vede al primo posto la Lombardia, seguita da Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna e Trentino-Alto Adige. Al contrario, nel Mezzogiorno il 55,6% dei giovani inattivi è concentrato tra Campania, Sicilia, Calabria e Puglia, con un tasso che nel Sud raggiunge il 37,7%, più del doppio rispetto al 16,8% del Centro-Nord.
Un dato preoccupante, come emerge dal report di Confartigianato, riguarda i giovani laureati: tra gli under 39 inattivi 468.100 possiedono una laurea, di cui due terzi sono donne. Complessivamente, il 65,9% dei giovani che non cercano lavoro è costituito da donne (1.033.000 su 1,6 milioni).
Per Davide Peli, presidente dei Giovani Imprenditori di Confartigianato, si tratta di “un assurdo spreco di talenti”: “I giovani sono il futuro del Made in Italy. Serve un’azione immediata per invertire la tendenza, rafforzando la formazione, migliorando il collegamento tra scuola e imprese e incentivando la creazione di nuove attività e il passaggio generazionale in azienda”.
Per la Sicilia questo quadro rappresenta una sfida cruciale per il presente e il futuro, al fine di contrastare la fuga dei giovani, creare un ambiente favorevole all’imprenditorialità e migliorare le opportunità di lavoro.
(Marta Galano)