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lunedì, Novembre 25, 2024
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Giorgia Meloni sabato a Catania. Intanto FdI in Sicilia abbassa i toni

Giorgia Meloni domani, sabato 3 febbraio, sbarca a Catania. La notizia ora è ufficiale. La presidente del Consiglio alle ore 17.00 visiterà nella città etnea lo stabilimento del Polo 3Sun Gigafactory, meta di una recente visita anche del Presidente della Repubblica Mattarella, e nell’occasione a seguire dovrebbe partecipare anche all’apertura della festa per Sant’Agata, celebrazione alla quale è particolarmente legata e a cui ha già preso parte in passato (nella foto). Tra gli invitati anche il presidente del Senato La Russa e il governatore Schifani.
Tutto avviene mentre continuano a essere ore concitate e tese nella maggioranza di centrodestra in Sicilia. La crisi di governo è stata sfiorata, con gli assessori di Fratelli d’Italia che hanno disertato la giunta regionale durante la quale il presidente Schifani ha dato il via libera alla nomina dei manager del della sanità siciliana e dopo che l’Ars aveva affossato (con il ‘fuoco amico’) la legge cosiddetta ‘salva-ineleggibili’ proposta da FdI. Nelle ultime ore sembra che a prendere sopravvento siano state le colombe del partito Meloni, con l’obiettivo di abbassare i toni e far rientrare le tensioni. E in questo senso vanno infatti le ultime dichiarazioni dei big siciliani di FdI.

Domani agli eventi insieme alla premier Meloni dovrebbe esserci anche il presidente della regione Schifani e potrebbe essere quella l’occasione per un scambio di battute sullo stato di salute della del centrodestra siciliano.

Tensione che comunque resta sempre alta tra gli alleati. Sul banco degli imputati c’è la Lega e in particolare il vicepresidente della Regione Luca Sammartino. Stando ai vari retroscena, ma anche a quanto rivela il leader di Sud chiama nord Cateno De Luca, sembra che alcuni dei voti contrari che hanno contribuito a bocciare la legge ‘salva-ineleggibil’ siano arrivati proprio dai leghisti su indicazione dell’uomo forte della Lega in Sicilia. Scrive Repubblica Palermo: “È lui (Sammartino), secondo lo stato maggiore meloniano, ad aver orchestrato l’agguato contro il disegno di legge di Fdi per sanare le cause di decadenza di tre suoi deputati’”.

Il motivo? Lo ha spiegato De Luca in una delle sue dirette social: sembrerebbe infatti che i tre potenziali deputati che – in quanto primi dei non eletti – potrebbero subentrare ai tre parlamentari di Fratelli d’Italia in caso di decadenza, siano già nell’orbita politica proprio del leghista Sammartino. Da qui l’interesse a far sì che la legge non passi.

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