Una vera e propria rivoluzione quella che l’Information Commissioner’s Office ha inaugurato nel settore del gambling inglese. Da qualche giorno sarà lecito, ai sensi del Regolamento generale sulla protezione dei dati del Regno Unito, condividere i dati e le statistiche relative ai comportamentali dei giocatori tra gli operatori del settore. L’obiettivo? Quello di profilare le persone che potrebbero essere “a rischio” di danni correlati al gioco patologico attraverso una Scv, acronimo che sta per “visione del singolo cliente”.
Una decisione voluta fortemente dall’ente pubblico non dipartimentale legato in maniera diretta al Parlamento del Regno Unito, con cui collabora anche il Dipartimento per il digitale, la cultura, i media e lo sport. Una proposta, in particolar modo, che ha l’obiettivo di costruire una visione totale del comportamento di gioco online di ogni cliente in maniera tale da poterlo supportare, aiutare e proteggere da qualsiasi comportamento dannoso o compulsivo.
“Si tratta di una novità che aspettavamo da tempo che è simile al modello italiano – spiegano da Italcasino – è fondamentale infatti collaborare e condividere dati per il rispetto del giocatore”. In una nota della Gambling Commission si spiega come il rapporto dell’ICO sia in grado di fornire una guida importante e utile su come un Scv potrebbe essere sviluppata in conformità con la legge sulla protezione dei dati. “Restano però delle problematiche, delle complessità che devono essere affrontate per esportare tale modello” sottolineano da Italcasino.
A commentare la notizia c’è anche Tim Miller, direttore esecutivo della Gambling Commission, che ha dichiarato: “Abbiamo accolto con favore l’impegno iniziale che abbiamo ricevuto dalle società di gioco e dal loro ente commerciale per sviluppare e testare una soluzione. Tuttavia, abbiamo anche riconosciuto le domande che esistevano su come raggiungere questo obiettivo in modo conforme alla legge sulla protezione dei dati. Ecco perché abbiamo collaborato con l’Ico in una fase iniziale e siamo lieti che siano stati in grado di assicurare che i requisiti sulla protezione dei dati non devono essere un ostacolo al progresso“.
Parole confermate da Ian Hulme, direttore dell’assicurazione sulla regolamentazione presso l’Ico, che ha spiegato come la volontà di Ico regulatory sandbox fosse quella di creare uno spazio in cui le organizzazioni potessero testare idee e creare prodotti che avessero un reale beneficio pubblico e potessero apportare cambiamenti positivi alla società. Durante la presentazione è intervenuto anche il Ministro del Gioco, Chris Philip, che ha sottolineato l’impegno e la determinazione del governo nell’affrontare il problema del gioco patologico per garantire un settore sempre più ai passi dell’era digitale.