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Europee – In Sicilia boom di Forza Italia, bene FdI e la Lega tiene. Crollo del M5S, De Luca sfonda solo a Messina

Vincono Giorgia Meloni ed Elly Schlein. Ma vincono anche Forza Italia e Alleanza Verdi e Sinistra. Male i gialloverdi, il M5S e la Lega (Vannacci non traina abbastanza). Fallisce l’obiettivo il progetto di Cateno De Luca. Questa la sintesi dei risultati nazionali delle elezioni Europee, mentre si avvia alla conclusione lo spoglio.

Ad essere altrettanto interessante è la lettura del voto circoscritto solo alla Sicilia e alle varie province siciliane (quindi – si precisa – non alla circoscrizione Isole), dalla quale emerge uno scenario abbastanza diverso dal quadro generale.

In Sicilia Forza Italia primo partito, come ai tempi d’oro di Berlusconi

Il dominio incontrastato di Fratelli d’Italia non c’è. Anzi. A livello regionale si registra un sorprendente risultato di Forza Italia-Noi Moderati che con il 23,7% di voti diventa il primo partito dell’Isola. Un successo impensabile alla vigilia, che ricorda i tempi d’oro di Silvio Berlusconi e che è il frutto di alcune scelte strategiche da parte dei vertici del partito.

Tra queste la decisione di candidare due assessori regionali, Edy Tamajo e Marco Falcone (oltre 116mila preferenze il primo, circa 95mila il secondo), e di poter contare – oltre all’accordo di Noi Moderati – anche sui voti dei cuffariani (che sostenevano Massimo Dell’Utri, oltre 63mila preferenze) e dei lombardiani (che appoggiavano la candidata Caterina Chinnici, circa 87mila voti).

Fratelli d’Italia al secondo posto, la Lega tiene e fa meglio delle Politiche 

Fratelli d’Italia è il secondo partito della Sicilia con il 20,2% delle preferenze dei siciliani. La premier Giorgia Meloni ha fatto ovviamente il boom di consenso (177mila voti ottenuti) davanti al palermitano Giuseppe Milazzo e al catanese ed ex assessore Ruggero Razza.

L’altro partito del centrodestra, la Lega di Salvini, Vannaci e Durigon si piazza al settimo posto con il 7,48% dei consensi, facendo in Sicilia anche meglio del risultato delle ultime Politiche e nonostante abbia dovuto fare i conti con l’assenza dai giochi dell’ex assessore Sammartino. Il generale Vannacci però non spopola, mentre fa incetta di voti il catanese Raffaele Stancanelli (ex FdI).

In totale il centrodestra unito supera il 51%, detiene quindi il consenso della maggioranza assoluta dei siciliani. Un messaggio chiaro, un risultato che consolida senza dubbio anche il governo regionale guidato da Renato Schifani.

Nonostante Giorgia Meloni, FdI perde tanti voti

Certo, considerato il deciso calo dell’affluenza, i conti vanno fatti con i voti assoluti. Ebbene, nonostante il traino di Giorgia Meloni (e nonostante in termini percentuali Fdi sia andata meglio rispetto al 2022), in Sicilia Fratelli d’Italia ha perso circa 70mila voti rispetto alle ultime Politiche. Mentre, anche con meno elettori alle urne, nell’Isola Forza Italia ha guadagnato alle Europee quasi 140 mila voti e la Lega circa 10mila.

Crollo del M5S, bene il Pd 

Al terzo posto regionale si piazza il M5S, con il 16,07%. In uno dei feudi dei grillini, la Sicilia, si misura il periodo buio che attraversa il partito guidato da Giuseppe Conte (che sfiora il 10% a livello nazionale, il risultato più basso dal 2013). Rispetto alle Politiche, quando ottenne il 27,2%, il M5S ha perso per strada – complice il marcato astensionismo – più di 300mila voti (552mila preferenze nel 2022, 240mila circa oggi).

A seguire il Pd con il 14,4% dei voti. Un risultato dignitoso, migliore rispetto alle ultime performance. Quanto alle preferenze, Elly Schlein in Sicilia perde nettamente la sfida a distanza con Giorgia Meloni: per la segretaria del Pd ‘soltanto’ 62.200 circa preferenze.

Cateno De Luca con Libertà primo partito a Messina, sottotono nel resto della Sicilia

Al quinto posto troviamo la lista Libertà di Cateno De Luca, con circa 115mila voti e il 7,7% dei voti nell’Isola. C’è chi si aspettava un risultato decisamente maggiore in Sicilia, per riuscire a trainare il voto a livello nazionale (dove Libertà si è fermata a….). Invece il progetto del sindaco di Taormina rispetto al 2022 ha perso circa 150mila voti, a dimostrazione che neppure il radicamento sul territorio di Sud chiama Nord è riuscito a fermare l’onda dell’astensionismo. Ma, soprattutto, emerge che anche a livello regionale l’iniziativa di De Luca fatica a imporsi. Basti pensare che al netto della ‘sua’ Messina, nella cui provincia Libertà si conferma primo partito con il 21,7% delle preferenze, nelle province di Palermo e Catania non raggiunge il 5%, in altre lo supera di poco, con un mini exploit a Trapani superando l’11%.

Ilaria Salis trascina Verdi e Sinistra, male Renzi, Calenda e Bandecchi

Bene Alleanza Verdi e Sinistra, che anche in Sicilia supera con tranquillità la soglia del 4% trainata dai voti di Ilaria Salis. Male Stati Uniti d’Europa (al 2% e con sole 11mila preferenze racimolate da Matteo Renzi), male Azione di Carlo Calenda e Alternativa popolare di Stefano Bandecchi.

Dario Rinaldi

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