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venerdì, Febbraio 21, 2025
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Etna: sulla neve per un selfie con la lava, l’assalto dei curiosi arriva sul NYT. Soccorritori senza tregua e scattano le prime denunce

L’appello del Soccorso alpino e l’allarme lanciato dalle comunità locali di fronte alla corsa spericolata degli escursionisti sull’Etna in eruzione

Circa duemila persone lo scorso fine settimana hanno preso d’assalto l’Etna per vedere l’eruzione dal vivo, da vicino.

Una curiosità il più delle volte sconsiderata e spericolata, da parte di turisti, visitatori ed escursionisti che, nonostante i rischi evidenti, non hanno avuto alcuna remora nel raggiungere il vulcano più attivo d’Europa e magari scattarsi un selfie con il suggestivo contrasto tra neve e lava. Il problema ha messo a dura prova i soccorritori, costretti a intervenire quasi ogni notte per recuperare persone disperse o infortunate.

Emergenza soccorsi: una situazione fuori controllo

Nell’area del Rifugio Galvarina, dove il fronte lavico è stato particolarmente intenso nelle scorse ore, la Stazione Etna Sud del Soccorso alpino e speleologico siciliano e la Guardia di finanza sono intervenute senza sosta, soprattutto nel corso delle prime notti, per prestare aiuto a chi, senza alcuna preparazione, ha provato a sfidare le difficili condizioni del vulcano innevato e ghiacciato. Le ordinanze emesse dai sindaci dei Comuni interessati sembrano non avere avuto alcun effetto: tanti gli interventi, con squadre al lavoro fino all’alba.

Nella notte tra martedì e mercoledì, un gruppo di escursionisti si è disperso e un uomo di 48 anni, residente a Gravina di Catania, ha riportato la frattura di un piede a causa di una caduta, venendo recuperato grazie all’intervento di una motoslitta della Guardia di Finanza. Questo episodio si aggiunge ai quattro dispersi della notte precedente e ai numerosi malori registrati negli ultimi giorni.

Il Soccorso Alpino ha lanciato un appello affinché le ordinanze vengano rispettate scrupolosamente, evitando così di mettere in pericolo non solo gli incauti visitatori, ma anche i soccorritori.

E il maresciallo Paolo Bernardini del soccorso alpino di Nicolosi, in una dichiarazione sul sito di Repubblica, è andato anche oltre: “Ovviamente denunceremo alle autorità di polizia le persone soccorse e tutti quelli che non rispettano le ordinanze”.

Il capo della Protezione civile Sicilia: “Pericoli non dall’eruzione ma dall’assalto al vulcano”

Il capo dipartimento della Protezione civile della Regione Siciliana, Salvo Cocina, ha fatto il punto della situazione sull’eruzione in corso, spiegando che i pericoli arrivano dall’assalto di turisti, curiosi e appassionati. “Quella sull’Etna – ha detto contattato dall’Ansa – è una colata di tipo turistico, confinata in una zona isolata e che se dovesse continuare, secondo gli scenari previsti, potrebbe scendere di altri duecento metri”. I problemi, in particolare nei primi giorni, sono stati nelle strade di accesso, piccole provinciali, che sono state ostruite, bloccando le vie anche ai mezzi di soccorso.

Cocina ha puntualizzato che sono poche le denunce nei confronti di chi ha trasgredito le ordinanze dei Comuni: “Intanto si sono potute fare soltanto dopo che c’è stato il provvedimento dell’Ente locale – osserva – poi sono poche persone, del resto come si può controllare un flusso così imponente di presenze? Tutto sommato non ci sono stati feriti gravi, la gente è più preparata, ma occorre sempre prudenza”.

L’allarme del sindaco di Adrano e l’interesse del NYT

L’eccezionale eruzione dell’Etna ha attirato l’attenzione anche della stampa internazionale, tanto che il New York Times ha dedicato un approfondimento al fenomeno. Nell’intervista rilasciata alla testata americana, il sindaco di Adrano, Fabio Mancuso, ha sottolineato il fascino che il vulcano esercita su visitatori da tutto il mondo, ma ha anche ribadito l’importanza della sicurezza.

“Stiamo lavorando a stretto contatto con le forze dell’ordine e i servizi di emergenza – ha dichiarato – per garantire che i visitatori possano godere di questa meraviglia naturale in totale sicurezza. L’Etna è imprevedibile e la nostra priorità è garantire che tutti siano al sicuro”.

Per affrontare l’emergenza sono continui anche gli incontri in Questura a Catania con i rappresentanti istituzionali dei Comuni coinvolti, per coordinare al meglio le misure di prevenzione e sicurezza.

L’eruzione verso la fase finale?

Nel frattempo, il monitoraggio dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Catania registra un calo significativo dei valori del tremore vulcanico, che si attestano ora su livelli medio-bassi. Questo potrebbe indicare l’avvicinarsi della fase conclusiva dell’eruzione, iniziata l’8 febbraio con una colata lavica alla base della Bocca Nuova, a quota 3.050 metri. Gli esperti rimangono comunque cauti, sottolineando la necessità di ulteriori verifiche, ostacolate in questi giorni dal maltempo.

(Marta Galano)

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