Appena l’abbiamo visto entrare, istintivamente abbiamo alzato la mano per salutarlo. Un gesto semplice, spontaneo, come si fa con un vecchio amico d’infanzia. Perché Nino Frassica, per noi siciliani – e ancor di più per noi messinesi – è davvero questo: uno di famiglia.
Nino è l’amico che ci ha accompagnato per anni con la sua comicità surreale, il parente lontano che ritrovi sempre con affetto, il volto familiare che fa riaffiorare ricordi indelebili. Per chi, come me, è cresciuto negli anni ’80, Frassica ha rappresentato una piccola e dolce “trasgressione”. Avevamo nove, dieci anni, e invece di andare a letto puntuali alle dieci, i nostri genitori – contagiati anche loro dalla risata – ci permettevano di rimanere svegli mezzoretta in più, sul lettone, per guardare tutti insieme ‘Indietro tutta’ con Renzo Arbore e, appunto, il mitico e trascinatore Nino Frassica. Un programma iconico, unico, che ha lasciato il segno nella storia delle televisione italiana. Un’esperienza collettiva, familiare, che ancora oggi fa sorridere al solo ricordo.
Ed è stato proprio questo spirito che ha accompagnato la nostra chiacchierata, avvenuta a Roma, ma intrisa di Sicilia, della nostra terra, del nostro dialetto. “Parramu in sicilianu”, ci ha detto subito Nino, con quell’entusiasmo genuino che lo contraddistingue da sempre. E così abbiamo parlato nella nostra lingua, quella che ci unisce, quella che ci rende complici.
Con l’ironia che lo caratterizza, Frassica ci ha raccontato dei suoi impegni lavorativi che purtroppo non gli permetteranno di scendere in Sicilia per Pasqua. È stato uno dei mattatori dell’ultimo festival di Sanremo e ogni domenica ci fa divertire, nelle vesti di direttore e vicedirettore di ‘Novella Bella’, nel programma di Fabio Fazio su Nove ‘Che tempo che fa’ (o ‘Tanto tempo che fa’ come direbbe il buon Frassica).
Ha promesso però che quest’estate proverà a ritagliarsi qualche giorno in più per tornare a casa, tra le sue radici. La Sicilia, e Messina in particolare, lui la porta sempre con sé. Non perde occasione per ricordarla, citarla nei suoi sketch, nei suoi racconti, con quella verve inimitabile che mescola affetto, nostalgia e umorismo.
Abbiamo parlato anche di amicizie, di legami forti che non si spezzano con il tempo. Abbiamo ricordato con piacere quando è venuto in passato a Santa Teresa di Riva dal suo amico e compagno di scuola Giacomo Rotondo, del musicista santateresino Santi Scarcella che ha collaborato tante volte con lui. E Frassica non ha mancato di mandare un saluto speciale alla Gazzetta Jonica e al suo direttore, Pino Prestia, raggiunto telefonicamente.
Una chiacchierata semplice, sincera, come quelle che si fanno davanti a un caffè o seduti al bar del paese. Ma con un protagonista che, nonostante il successo e la notorietà, è rimasto uno di noi. E forse proprio per questo, lo sentiamo davvero di casa.
Massimo Prestia