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“Documenti carenti e datati”, il Ministero dell’Ambiente (guidato da Forza Italia) frena il progetto del Ponte (lanciato da Salvini)

Tegola sul progetto del Ponte sullo Stretto. Il ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, guidato dall’esponente di Forza Italia Pichetto Fratin, ha richiesto 239 integrazioni di documenti alla Società Stretto di Messina S.p.A, nell’ambito della valutazione del progetto del Ponte.

Mentre l’ad Pietro Ciucci prova a minimizzare e la sottosegretaria messinese di Forza Italia, Matilde Siracusano, si affretta a puntualizzare che dal Ministero non è arrivata alcuna bocciatura, da parte delle associazioni, dei comitati No Ponte e delle opposizioni si parla apertamente di sconfessione del progetto voluto dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini.

Quali sono le 239 richieste del Ministero dell’Ambiente

Le richieste di integrazione di documenti sono state fatte dalla Commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale – Via e Vas del Mase. Sono contenute in un documento di 42 pagine firmato dal coordinatore della Sottocommissione VIa.

Il ministero chiede alla Stretto di Messina – riporta l’Ansa – di spiegare la compatibilità del progetto con gli aggiornamenti dei vincoli ambientali e paesaggistici e degli strumenti di pianificazione territoriale. Chiede inoltre un’analisi più approfondita dei costi e dei benefici dell’opera e un quadro riassuntivo di tutti gli interventi previsti, “non limitandosi al solo elenco delle opere variate”, si legge nel documento. Il Mase lamenta che Stretto di Messina “non descrive il sistema di cantierizzazione, limitandosi all’elenco delle aree di cantiere” e non abbia fornito informazioni sufficienti sulla gestione e lo smaltimento delle terre e rocce da scavo. Al committente viene richiesto “un quadro aggiornato e congruente” sulle “condizioni di pericolosità da maremoto” e l’aggiornamento delle stime sulla qualità dell’aria nella fase di cantiere e in quella di esercizio. Il Mase vuole dati più chiari e completi sull’impatto delle opere sull’ambiente marino, sui corsi d’acqua superficiali, sulle acque sotterranee, e cita in particolare l’area dei Pantani di Ganzirri, in Sicilia. Integrazioni vengono chieste sul consumo del suolo, sugli studi geologici e sui rischi di subsidenza e di dissesto, sugli effetti del Ponte sulle attività agricole, sul rumore a terra e sottacqua, sulle vibrazioni e i campi elettromagnetici.

Il Mase vuole più dati sui rischi per la biodiversità, la flora e la fauna, il paesaggio e la salute pubblica. Il ministero fa poi 66 richieste di chiarimenti su tutte le possibili conseguenze del Ponte sui siti della Rete Natura 2000, le aree riconosciute di pregio ambientale sulla base della Direttiva Ue Habitat. Il Mase ritiene insufficiente anche la documentazione sul Piano di utilizzo delle terre (Put) e avanza 16 richieste di integrazione in materia.

Alle richieste del ministero dell’Ambiente – che riguardano anche procedure Via (Valutazione di impatto ambientale) – i proponenti dovranno rispondere entro 30 giorni. Intanto è iniziata la Conferenza dei servizi.

Il ministro Pichetto Fratin: “La richiesta di integrazione in questa fase è normale”

Per il ministro Gilberto Pichetto Fratin la richiesta di integrazione è qualcosa di normale soprattutto nella prima parte della procedura di Via: “Nella definizione del testo della richiesta di integrazione – ha detto il ministro – che è atto tipico della prima parte di ogni procedimento di valutazione di impatto ambientale, si è tenuto conto, come di consueto, anche di elementi tratti dai contributi dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) e di soggetti non pubblici aventi diritto, per legge, ad esprimersi”. Poi, Pichetto ha spiegato che “la Commissione Via-Vas del ministero ha approvato e trasmesso alla società Ponte sullo Stretto di Messina spa la richiesta di integrazioni sulla istanza presentata lo scorso 26 febbraio”.

“Con questa istanza – ha aggiunto il ministro – si è dato avvio, ai fini del relativo aggiornamento e completamento, alla procedura di valutazione di impatto ambientale relativa all’opera”. Niente di grave, quindi secondo il ministro. Anche se è evidente che un freno al progetto è stato messo.

L’ad Ciucci: “Le osservazioni del Mase sul Ponte sono congrue”

Anche l’ad della società, Pietro Ciucci, in alcune dichiarazioni rilasciate all’Ansa, derubrica quanto emerso, sostenendo che le 239 richieste di integrazioni e chiarimenti da parte del Ministro dell’Ambiente alla Società Stretto di Messina “sono assolutamente congrue, per l’entità e complessità dell’Opera e per le relative interazioni con il territorio e le varie componenti ambientali”. Ciucci ha poi ricordato che “la Società ha da sempre investito sull’ambiente e anche in questa fase di ripresa del progetto sarà profuso ogni sforzo per ridurre al minimo gli impatti dell’opera e per garantire che la stessa sia occasione di valorizzazione dei territori e delle componenti ambientali. Nei 30 giorni previsti dal procedimento, la Stretto di Messina, insieme a Eurolink, predisporrà tutte le integrazioni e chiarimenti richiesti”.

Giuseppe Conte: “Un macigno del Ministero dell’Ambiente sul progetto del Ponte”

In serata è arrivato anche il commento del leader del M5S Giuseppe Conte che in un’intervista alla Gazzetta Jonica aveva messo in guardia sul progetto “avventato e superficiale”.

Dal ministero dell’Ambiente “arriva un macigno sul progetto del Ponte sullo Stretto. E’ la conferma – ha scritto sui social l’ex premier – di quanto avevamo preannunciato a Messina, dove ho incontrato rappresentanti di associazioni e cittadini che si oppongono al progetto. Ho esposto la nostra posizione: il nostro non è un no ‘ideologico’. E’ il no di chi non può accettare che un governo nazionale, di fronte alle gravi carenze infrastrutturali della Sicilia e della Calabria, risponda con uno slogan propagandistico, con un progetto vecchio, risalente al 2011/2012, pieno di falle sul piano ingegneristico, ambientale, trasportistico e finanziario. Presidente Meloni, ministro Salvini: basta con gli spot elettorali. Meno promesse e più serietà nell’affrontare i problemi veri dell’Italia” ha concluso Conte.

Leggi anche: La Gazzetta Jonica intervista Giuseppe Conte: “In Sicilia servono infrastrutture urgenti, altro che Ponte”

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