Furci Siculo – Continua la protesta degli studenti dell’Istituto Superiore Pugliatti che da lunedì sono in sciopero in segno di protesta contro la riapertura delle scuole.
“Siamo contrari – spiegano gli studenti – con la didattica in presenza, per una serie di criticità oggettive, in merito alla prevenzione del contagio di Covid. La prima riguarda che un’alta percentuale di studenti non è vaccinata e questa circostanza, in un momento di picco di contagi di casi Covid-19 da variante Omicron, rappresenta un alto rischio di eventuali focolai d’infezione. Inoltre, proprio per quanto detto prima, le aule non garantendo il distanziamento di sicurezza tra gli studenti, aumentano il rischio dei contagi”. Secondo il Governo nazionale e l’Asp Messina ci sarebbero le condizioni per tornare a scuola ma molti sindaci hanno preferito tenerle chiuse a causa dei troppi positivi nella riviera jonica. Un esempio su tutti Santa Teresa che ha previsto, la settimana scorsa, il ritorno in aula lunedì 23 gennaio a causa di 357 positivi. Anche il sindaco di Furci Siculo, Matteo Francilia, è contro la didattica in presenza ma, suo malgrado, per rispetto delle istituzioni, ha ritirato l’ordinanza della chiusura dei plessi scolastici.
“A far pesare la scelta della protesta – continuano gli studenti – , le misure preventive anti contagio adottate dall’istituto Pugliatti tra cui c’è quella di lasciare le finestre aperte per il ricambio e la circolazione dell’aria. E proprio quest’ultima, per quanto necessaria ed efficace, non è certamente consona, visto il periodo di freddo. La nostra richiesta di svolgere momentaneamente le lezioni in DAD, non è certamente strumentale, ma obiettiva. Comunque siamo disponibili a confrontarci con la direzione scolastica per trovare soluzioni condivise per superare questo momento critico di epidemia da variante Omicron del Covid, che si sta manifestando in tutta la riviera jonica, altamente contagiosa con numerosi casi di persone positive”.
“Non andare a scuola – concludono gli studenti – è un danno che facciamo a noi stessi. Abbiamo tutto l’interesse di riprendere quanto prima il nostro percorso di studi ma è anche vero che dobbiamo salvaguardare la nostra salute e quella dei nostri familiari”.