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Continua il calvario del bambino che si è tagliato il pene sulla spiaggia di S.Alessio. A Messina non l’hanno operato, la mamma l’ha portato a Catania

Alessio Siculo – Non si è conclusa la triste odissea del bambino ucraino di sette anni che sulla spiaggia di S.Alessio Siculo si è tagliato il pene. L’infelice vicenda continua, perché il medico chirurgo interessato ad operare ieri il piccolo ucraino non ha portato a compimento l’intervento. Nessun medico si è offerto. Che triste storia. Ma dove siamo nel Terzo mondo? La mamma comprensibilmente sfinita, amareggiata e presa dallo sconforto, ha deciso di portare il bambino in un ospedale di Catania, e qui sembra glielo faranno l’intervento, ma tra qualche giorno. Non siamo medici ma non comprendiamo questa lunga attesa, questi intrecci, queste negligenze per mettere a posto il pene tranciato di un bambino ucraino, trasferito con la famiglia a S.Alessio, dopo i noti fatti di guerra. Il triste episodio è accaduto sulla spiaggia (non si sa come) mentre faceva il bagno. La mamma con l’ambulanza lo ha portato prima all’ospedale di Taormina, poli al Policlinico di Messina e infine all’ospedale di Milazzo: ma non hanno trovato un chirurgo in servizio. All’ospedale di Taormina, ci hanno spiegato, che il reparto di urologia, che poteva intervenire, era chiuso, smantellato. Il giorno di Ferragosto i genitori hanno trovato solo all’ Asl un medico disponibile, ma solo il 23 agosto avrebbe potuto operarlo (come mai dopo tanto tempo?). Ieri la mamma col bambino è andato dal chirurgo, ma non ha trovato nessuno. Incredibile. Ci chiediamo: Ma qual è il motivo di questo rifiuto. Se lo sono chiesto anche le ventimila persone che hanno letto il nostro articolo e che hanno avuto pesanti giudizi contro la malasanità in Sicilia. Ricordiamo che il taglio al pene è avvenuto il 15 agosto e già sono trascorsi dieci giorni; doveva essere operato il 23, ma i medici sono spariti; adesso un chirurgo dell’ospedale di Catania lo ha visitato e ha fatto sapere che interverrà tra un paio di giorni. Ricordiamo che se l’intervento è tempestivo permette di riparare i tessuti lesionati e favorire il riassorbimento dell’ematoma, viceversa il bambino potrebbe incorrere nella disfunzione erettile permanente. Speriamo che vada tutto bene per questo bambino, scappato dall’Ucraina con la famiglia per trovare pace in questa Regione, ma è incappato in un’altra guerra: quella della malasanità in Sicilia.

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