Elvira Amata, assessore regionale al Turismo, è tra i principali candidati di Fratelli d’Italia alle imminenti elezioni Europee nella circoscrizione Isole, che comprende Sicilia e Sardegna.
Messinese di origine, l’abbiamo contattata per porle qualche domanda sulla situazione turistica in Sicilia con la stagione estiva alle porte, sugli interventi nazionali e regionali per lo sviluppo del territorio, con lo sguardo rivolto a cosa potrebbe accadere in Europa dopo l’8 e il 9 giugno.
Assessore, pochi giorni fa è stato siglato l’accordo tra Governo nazionale e Regione che destina 6,8 miliardi di euro al territorio. In che modo queste risorse porteranno sviluppo alla Sicilia e alla provincia di Messina?
“Grazie a questo accordo la Sicilia può disporre di risorse davvero significative che incideranno sullo sviluppo infrastrutturale, economico e sociale del territorio nei prossimi anni. Siamo orgogliosi di aver portato a compimento questo risultato che è il frutto dell’impegno reciproco del Governo nazionale e regionale di favorire significativi interventi con l’obiettivo condiviso di posizionare la Sicilia al primo posto tra le regioni per risorse assegnate. E’ un accordo strategico perché disciplina diversi ambiti di intervento e di crescita”.
Alcuni esempi?
“Sono previste per la prima volta risorse destinate alla realizzazione di termovalorizzatori, finanziamenti per finalità idriche, rifiuti, contrasto al dissesto idrogeologico, trasporti, mobilità, riqualificazione urbana, turismo, energia… Ambiti che per anni hanno rappresentato emergenze che oggi, grazie a questo intervento, trovano adeguate risposte”.
E per la provincia di Messina?
Il territorio messinese “è certamente destinatario di ingenti risorse che contribuiranno ad alimentare le aspettative dei tanti Sindaci che in sinergia hanno opportunamente rappresentato le rispettive esigenze dei territori. Tra gli interventi più significativi, giusto per citare qualche esempio, trovano posto sicuramente la riqualificazione dei tre padiglioni della Cittadella della Cultura, il finanziamento sull’intervalliva Tirreno Ionica e la sistemazione idraulica con opere di difesa dell’ospedale Papardo. Tre interventi che contribuiranno a rafforzare sotto ogni profilo la città e, in alcuni casi, come quello dell’ospedale Papardo, anche il segmento sportivo essendo l’intervento in questione finalizzato anche ad agevolare una più immediata e funzionale utilizzazione del campo di rugby Sciavicco che rappresenta indiscutibilmente un’eccellenza tra le strutture del Meridione. Più in generale, possiamo affermare con orgoglio che si tratta di un’opportunità davvero unica che costituisce un’occasione di effettivo rilancio dei nostri territori per la quale, come ha ben puntualizzato la presidente del Consiglio, non dovrà disperdersi o finire impantanato nello scontro politico neanche un euro”.
Quali saranno i benefici in termini turistici del progetto del Ponte sullo Stretto?
“Partirei da un positivo assunto che consente di affermare con orgoglio che il Ponte sullo Stretto si farà. E ciò in risposta a quelle anacronistiche e fastidiose posizioni politiche che hanno frenato per decenni reti materiali, infrastrutture energetiche, avanzamento tecnologico e sviluppo. Detto questo, non vi è dubbio che il Ponte è un’infrastruttura strategica, non soltanto sotto il profilo turistico per la significativa crescita dei flussi che determinerà, ma più in generale per il miglioramento della mobilità, per lo sviluppo economico e per la creazione di quelle condizioni di crescita e di coesione che dovranno trovare posto in una strategia complessiva di investimenti per il riscatto del Mezzogiorno”.
Quale è stato il ruolo della Regione?
“Proprio a conferma del valore e delle potenzialità di crescita riconosciute all’infrastruttura, il Governo della Regione ha già fatto la sua parte offrendo la disponibilità a investire oltre un miliardo di euro per cofinanziare la stessa attraverso risorse provenienti da fondi della nuova programmazione del Fondo sviluppo e coesione (Fsc) 2021-2027, e con ulteriori 200 milioni frutto di economie relative a risorse nazionali per il ciclo 2014-2020 non ancora spese”.
E quali saranno le ricadute a livello infrastrutturale?
“Il Ponte è ormai una priorità ineludibile di crescita e di posizionamento funzionale nei mercati. E sono sempre più convinta che sarà la stessa infrastruttura che agevolerà contestualmente la realizzazione di una rete ferroviaria e stradale al passo con i tempi, creando un’interconnessione tra gli aeroporti, i porti e gli interporti e prestando particolare attenzione alla viabilità interna. Soltanto una visione miope e distante dalla realtà può insistere in un approccio ancora contrario”.
Bandiere Blu: i litorali della provincia di Messina trainano le spiagge siciliane, ben 6 comuni della riviera jonica. In che modo si può valorizzare questo ritorno di immagine?
“Intanto ci lusinga naturalmente che ben sei comuni della riviera jonica hanno ottenuto l’ambita e prestigiosa certificazione internazionale di qualità del mare ed ecosostenibilità ambientale. E’ evidente che questo elemento di pregio va adeguatamente valorizzato attraverso specifiche strategie con l’obiettivo di rafforzare ancora di più, non soltanto quella destinazione di cui la Bandiera Blu rappresenta un’icona importante, ma più in generale ulteriori e sempre più auspicate destinazioni del nostro pregiato territorio. In tale contesto, gli interventi finalizzati ad implementare modelli ecosostenibili che l’Assessorato rafforza quotidianamente assumono carattere prioritario per alzare il livello dell’offerta turistica in termini ecologici, di servizi e di accoglienza in linea con i criteri che hanno certificato il percorso di assegnazione della Bandiera. Un approccio che contribuisce ad accrescere la competitività, la visibilità e la reputazione del brand Sicilia”.
In concreto come si traduce questo approccio?
“Occorre implementare, anche attraverso il necessario coinvolgimento delle amministrazioni locali, un’adeguata e costante pulizia delle spiagge, una generalizzata accessibilità “per tutti”, una maggiore cura dell’arredo urbano e delle spiagge, una tutela della biodiversità marina e una apposita campagna di valorizzazione delle aree naturalistiche. Ovviamente la sfida più alta è quella di puntare ad un sempre più crescente riconoscimento della certificazione rispetto ad altre destinazioni della Sicilia, creando quel sistema integrato che, nel suo complesso, può sensibilmente migliorare l’attrattività dei nostri territori. E’ proprio lo spirito che anima la nostra programmazione fortemente orientata a favorire una maggiore sinergia, non soltanto con le amministrazioni locali, ma anche con tutti gli attori della filiera turistica che devono rappresentare la sintesi delle azioni comuni”.
La Sicilia rimane tra le mete turistiche più ricercate, anche Taormina presa d’assalto dai turisti stranieri. Quali sono le principali linee di azione per migliorare e rendere sostenibile l’offerta turistica?
“Esattamente le stesse linee di azioni che muovono l’Assessorato in questa direzione, fortemente caratterizzate da una sempre maggiore destagionalizzazione dei flussi turistici unita a una costante diversificazione dell’offerta. Il tutto in un contesto generale che guarda contestualmente a una visione generale finalizzata a profilare un’offerta il più possibile integrata tra i diversi segmenti che la compongono.
L’allungamento della stagione turistica è da sempre una priorità dell’Assessorato, così come la sostenibilità del turismo, che diventa sempre più responsabile e attenta all’ambiente. L’Assessorato si prefigge di sostenere la competitività delle imprese turistiche, la valorizzazione, la fruizione integrata e sostenibile delle risorse e dei beni culturali e naturali, e la promozione delle destinazioni turistiche con il preciso intento di invertire la tendenza della stagionalità attraverso l’incremento, la diversificazione e la destagionalizzazione dei flussi turistici. Questo grazie anche ai nuovi trend di cambiamento del comportamento di viaggio emersi durante il periodo pandemico e i nuovi fabbisogni del turista, sempre più orientato verso un turismo di prossimità, lento ed esperienziale”.
In che modo sta cambiando il turismo e come la Sicilia può intercettare i nuovi trend?
“Vogliamo rendere, e in tal senso stiamo lavorando, la destinazione Sicilia sempre più pronta ad attrarre e accogliere una nuova domanda, più green, orientata alla natura, alla cultura e alla sostenibilità, attraverso un’offerta in linea con le nuove tendenze della domanda che appare sempre più focalizzata su forme di turismo che esulano dai percorsi del turismo più tradizionali. Concretamente, molte località turistiche siciliane possono perseguire un allungamento della stagione turistica, sia diversificando l’offerta attraverso la promozione di specifici segmenti che concorrono all’attrattività della destinazione quali lo sport, il teatro, la musica, il cinema, il turismo scolastico, il wedding, che attraverso specifiche iniziative che coinvolgono l’intera filiera del turismo rafforzano l’azione degli operatori turistici siciliani. I viaggiatori cercano sempre più soluzioni di viaggi che siano in grado di coniugare il valore della sostenibilità. Proprio allo scopo di rafforzare utili azioni finalizzate alla destagionalizzazione dei flussi turistici, obiettivo primario dell’Assessorato è quello di consolidare sempre più quelle iniziative che hanno fatto registrare un incremento dei flussi turistici nella bassa stagionalità”.
Tra caro voli ed emergenza siccità, che estate si devono aspettare i siciliani e gli albergatori dell’Isola?
“Occorre prima fare una doverosa premessa. La stagione estiva si presenta abbastanza florida, caratterizzata da un forte incremento dei flussi turistici rispetto al passato. Partirei da questo elemento che segna una svolta di effettiva ripresa dopo le conseguenze nefaste che il contesto pandemico ha determinato. Nel dettaglio, posso assicurare che entrambe le questioni sono costantemente all’attenzione del Governo regionale, già da tempo, e sono in corso specifiche azioni di sostegno a tali problematiche. La questione del caro voli è stata già affrontata attraverso specifici interventi. Mi riferisco ad esempio alla piattaforma “SiciliaPei” della Regione Siciliana che consente ai passeggeri residenti nell’isola di richiedere la riduzione del costo del biglietto aereo per tutti gli spostamenti dalla Sicilia per Roma e Milano, ma anche ad altre specifiche iniziative di natura giudiziaria dinanzi all’Antitrust. Una questione, posso assicurare, costantemente presente nell’agenda istituzionale del presidente della Regione che sta seguendo direttamente la problematica insieme agli Assessorati Infrastrutture e Turismo”.
E sull’emergenza siccità?
“Anche l’emergenza siccità rappresenta una priorità assoluta che vede il Governo della Regione fortemente impegnato anche attraverso serrate interlocuzioni con il ministro Lollobrigida. E’ stato chiesto lo stato di emergenza nazionale per la crisi idrica. Una decisione assunta proprio di recente in conseguenza al lungo periodo di siccità e alla rilevante riduzione delle riserve di acqua in tutta la Sicilia. Contestualmente sono state messe in campo una serie di azioni finalizzate a ridurre l’impatto della crisi aiutando i diversi settori produttivi interessati. Confidiamo naturalmente negli interventi statali che concorreranno certamente ad alleggerire sensibilmente il peso e la portata dell’emergenza.
In che modo non solo l’Italia ma la Sicilia potrebbero trarre vantaggio dalle politiche del centrodestra al Parlamento europeo?
“Andrei oltre, nel senso che l’Italia cambia l’Europa, ma al tempo stesso la Sicilia cambia l’Europa perché non siamo come tutte le altre regioni, siamo confine e cuore di una Europa da rifondare. Non è un azzardo, tutt’altro. La Sicilia cuore del Mediterraneo, con tutte le importanti conseguenze del caso, è cuore dell’Europa. È una responsabilità immensa ovviamente alla quale certamente non possiamo sottrarci. Come assessore regionale al Turismo ho ben compreso come sia essenziale la funzione nostra, ma parlo per tutte le regioni italiane, per l’edificazione di una Europa non limitata all’incontro tra cancellerie, ma frutto di una costante relazione, non solo economica, tra le regioni europee, unico modo per dare vita alla tanto decantata Europa dei popoli e non soltanto dei governi o delle banche centrali. Ecco, io, se eletta, vorrei rappresentare una regione, una comunità che ha tanto da dire nell’Unione Europea e all’Unione Europea, nel Parlamento di Strasburgo e di Bruxelles. Spiegare come sia utile puntare sulla unicità straordinaria dei diversi territori mettendo in risalto una unicità sull’unicità costituita dalla Sicilia, avamposto dell’Europa dinanzi a una realtà caldissima, Africa, Medio Oriente, Sud Europa, Asia occidentale, in continua evoluzione”.
Dario Rinaldi