Ieri è arrivata una telefonata in redazione. Era una donna, forse avanti con gli anni, che ci esortava di intervenire col nostro giornale online per denunciare il “caro bolletta” perché, ha detto, “le famiglie non ne possono più, non hanno i soldi per pagare le bollette della luce” e che quanto prima “ritorneremo alle candele, la sera, per evitare di accendere le lampadine”. Cosa può fare in nostro piccolo giornale davanti un problema così serio? Niente, solo registrare il grido di dolore della donna, che interpretando le lamentele di intere altre famiglie, ha voluto renderci partecipe dei sacrifici che fanno tante persone per saldare il debito con Servizio Elettrico Nazionale. Ma sono tantissimi, pure, i cittadini che non pagano, che non riescono a pagare, perché non sanno dove attingere, perché la pensione non arriva a coprire le spese bimestrali. Ma bollette con somme da capogiro sono arrivate anche ai bar, negozi, ristoranti, pizzerie, panifici. Alcuni esercizi commerciali non potendo pagare hanno manifestato l’idea di chiudere battenti. Alla fine del discorso la donna ci ha dato un giudizio convinto, una deduzione logica del suo pensare. E ci ha fatto riflettere quando ha detto: “Con la mia misera pensione come faccio ad aprire i riscaldamenti nel periodo invernale? Perchè queste bollette pazze? perché lo Stato non ci aiuta?”. Interrogativi su interrogativi. La situazione è drammatica, questo è vero: ma possiamo rinunciare alle tante conquiste che il progresso ci ha regalato? Sarebbe romantico, però, tornare la sera con la candela sopra il comodino.