È stata forse la sconfitta casalinga più pesante da quando milita nel campionato di Eccellenza. Il poker subito domenica scorsa dal Palazzolo (0 a 4) del bomber Torres è stata una ‘botta’ forte per la squadra e lo staff. Una ‘botta’ che ancora brucia. La Jonica Fc di S.Teresa di Riva, partita a inizio campionato con ben altre velleità, si trova nel rush finale di campionato, a nove giornate dalla conclusione, a quota 25 punti, con un vantaggio di sole due lunghezze dalla zona play-out.
Ben altra situazione rispetto alla scorsa stagione, quando la squadra di mister Enzo Famulari, che ha preso il timone in corsa insieme a Giovanni Ruggeri, era nel pieno della rimonta che l’ha portata poi a disputare i play-off.
Una cavalcata che aveva avuto come protagonisti De Jesus, Morello, Perez, De Leon, Zago, Mena, Dos Santos. Pedine fondamentali sul piano tecnico e tattico. Andando ancora più indietro negli anni, alla stagione del 2022 quando i giallorossi si piazzarono brillantemente al secondo posto, a solcare il terreno di gioco del comunale di Bucalo c’erano Nicolas Micoli, Juan Lopez, Maximiliano Gallardo.
Dei giocatori citati, non è rimasto nessuno. Un ‘turnover’ che, in alcuni casi, può essere anche fisiologico. Nei fatti, però, questa è la policy a cui ci ha abituato la società giallorossa: quasi ogni anno la rosa viene pressoché rivoluzionata. Alcune stagioni può andare bene, altre volte può andare male.
Anche perché soprattutto lo staff tecnico ogni volta deve fare i miracoli. Non è semplice ogni anno ritrovarsi con nove-dieci undicesimi della formazione titolare rinnovati e, quindi, non è facile reinventare di sana pianta e in poco tempo una squadra sul piano tattico, dell’affiatamento, creare il classico ‘spogliatoio’. Non è automatico neppure per gli stessi calciatori entrare subito nel nuovo ambiente con la giusta mentalità e gli stimoli necessari.
Questa stagione si può dire che, al momento, non è andata bene. Dopo 21 gare: soltanto 7 vittorie, 5 pareggi e 9 sconfitte, di cui ben 6 tra le mura amiche. Ventuno reti fatte (una decina a firma Dos Santos, poi trasferitosi al Vittoria) e 22 reti subite. Al netto della capitolazione di domenica scorsa, la difesa, incluso l’ottimo portiere Quartarone, rimane uno dei settori più convincenti.
Certo, ci sono stati tanti infortuni, squalifiche, una rosa con la panchina corta. C’è stata la batosta con il Città di Avola, discutibile o meno, che è costato anche un punto di penalizzazione (e speriamo che non risulti decisivo a fine campionato). L’elenco dei motivi sui quali recriminare può essere vasto. Ma non cambia la situazione in classifica.
Le prossime sei partite, a iniziare da quella di domenica in trasferta ad Aci Sant’Antonio, saranno altrettanto finali. Sei gare in cui capitan Savoca e compagni dovranno conquistare almeno 11 punti per raggiungere la salvezza senza passare dai play out. E non sarà semplice. Questo perché le ultime tre giornate saranno quasi proibitive: Vittoria e Atletico Catania in trasferta e la capolista Milazzo in casa.
I tifosi confidano nell’orgoglio dei giallorossi, che è sempre emerso in ogni stagione soprattutto nei momenti più difficili. A fine campionato poi, ognuno tirerà le somme e sarà tempo di bilanci.