Francoforte, 16 ott. (askanews) – Prima giornata ufficiale alla Buchmesse di Francoforte, con l’Italia Paese Ospite d’onore. Diversi gli eventi già andati in scena. Nell’incontro “La bellezza delle parole”, presentato dal giornalista Luigi Mascheroni, Stefano Zecchi ha detto che bisognerebbe salvare la bellezza del mondo perché ora non c’è niente più sotto attacco dell’idea di bellezza che viene citata a sproposito, sbandierata senza motivo e attorno alla quale si costruisce una retorica che che fa solo del male all’idea stessa di bellezza. Secondo Zecchi se c’è un impegno che un uomo di cultura e anche un politico deve assumersi è quello di preoccuparsi dell’educazione alla bellezza delle nuove generazioni. Gli adulti – ha aggiunto il filosofo – ormai sono quelli che non hanno il senso della bellezza, ma si può ancora lavorare molto sui giovani, per educarli a distinguere ciò che è bello ciò che vale, ciò che è prezioso da ciò che effimero, ciò che è solo provocazione e ciò che è pura blasfemia, ciò che è semplice semplicemente brutto.
Nell’incontro Rovelli-Epicoco, moderato da Nico Spuntoni, è andato in scena il dialogo tra un teologo e uno scienziato che si è definito “serenamente ateo”. L’apocalisse per Rovelli è il pericolo della catastrofe planetaria per la corsa alle armi e per i cambiamenti climatici. Rovelli ha detto che, con stupore, si trova molto vicino alla Chiesa cattolica in controtendenza con chi invece la critica. Rovelli ha parlato di un’esigenza di vicinanza di valori, una voglia di ascolto che deve prevalere alla logica opposta della voglia di scontro. Epicoco, da parte sua, ha sostenuto che Cristo pone il suo magistero sempre come qualcosa di polemico rispetto a ciò che è accettato per l’uomo. Qualcosa di politicamente scorretto. Se il cristianesimo perdesse questa attitudine perderebbe sua caratteristica principale. C’è una fedeltà di fondo a dire ciò che è giusto”.